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Le Grandi Famiglie Giuliesi

di Lino Manocchia*

I ricordi di ieri nella vita di oggi: Ernesto Ciafardoni

 
Ciafardoni vuol dire Signori
 

Da New York, 28 Settembre 2011 - Tredici mesi or sono il barone Francesco”Cecco” Ciafardoni manco’ ai vivi. In lui riluce tuttora viva la grazia, la bellezza e la cortesia puramente italiana, l’ingegno e la risoluzione maschia. Don Cecco, gagliardo, schietto, coraggioso, ebbe fra le altre sue grazie una grande passione: la Patria. Figura simpaticissima e serena, affabile, seppe trovare la

Ernesto Ciafardoni

forza e lo stile, scendendo

in mezzo al popolo e facendo crescere la forza e quindi la fiducia. Per tutti è stato un pezzo di storia della Giulianova dai valori

solidi, un signore di animo nel senso più nobile del termine, e non soltanto di lignaggio. Con passione, amava collezionare cartoline, foto  e francobolli, in sostanza la "memoria storica", e non di rado poneva la sua preziosa collezione di foto d’epoca a disposizione per pubblicazioni ed iniziative culturali.

"Era appassionato al punto di salire, un giorno, in macchina e guidare sino a Verona, per osservare e acquistare un raro esemplare", confessa l’amico Giorgio De Santis.

Fratello di Emilio, per tutti “don Mimi’”, figura di raffinata eleganza e ironia, presidente del Giulianova Calcio negli anni ’50, ”Cecco” amava il calcio giallorosso con la sua anima nobilissima, con grande cuore, signore sempre, doti che aveva ereditato dal nonno, don Francesco Ciafardoni, il  quale si fece subito notare per la chiarezza delle sue vedute, per il suo ingegno dinamico e per la sua non comune cultura.

 

da sinistra nella foto, i tre inseparabili amici Giorgio De Santis,  Sigismondo "Mondino" Maggi, Cecco Ciafardoni

 

 

 

Noi, senza atteggiarci a storici, troviamo di dover stabilire a conclusione della sua complessa opera, che egli fu vero benemerito di  Giulianova, al quale paese accrebbe lustro, decoro e dignità.

“Cecco” ha lasciato la moglie Lucia Melasecchi, i figli Ernesto, ex giocatore e ora noto procuratore di basket, mondo nel quale viene considerato tra i 100 personaggi più potenti nonche’ brillante commentatore televisivo, e Luca, avvocato.

Da Ernesto abbiamo raccolto un giardino di notizie, impressioni, ricordi di un padre ammirevole, che il tempo non riuscira’ a far dimenticare, ma anche le sue sensazioni di discendente di una famiglia prestigiosa.

Ernesto, per te lo sport del canestro e’ piu’ una passione o una missione?

Tutti e due: passione giovanile, missione da maturo”

Come sei “capitato” nel basket che stava nascendo a Giulianova, nell’oceano del calcio?

Il mio professore di Educazione Fisica, in terza media, mi disse: ”Non devi giocare a calcio” - ero un discreto portiere - ”devi giocare a basket. Vieni con me a Roseto degli Abruzzi”. Ed io andai”

Suprestizioso?

“Direi di no”

A volte la vita fa perdere partite importanti. Essere sportivi aiuta ad accettare la sconfitta?

Sicuramente lo sport mi ha insegnato molto, ho fatto agonismo ed ho sempre saputo accettare le sconfitte. Sì, è di grande aiuto per la vita quotidiana

Che c’e’ in te di giuliese?

Io sono giuliese al 100%, il mio sangue e’ giallorosso ed i miei occhi guardano la vita attraverso il mare limpido e cristallino di Giulianova. Recentemente ho scritto sul face book che Giulianova e’ come  una donna di una bellezza straordinaria della quale si e’ follemente innamorati…Non la si discute, la si ama”

Scambieresti la retrocessione del Teramo Basket con la promozione del Giulianova Calcio?
Non ho mai voluto il male altrui, ho sempre voluto il mio bene, quindi salvezza del Teramo Basket  e promozione del Giulianova Calcio”

Con quale idea guardi alla politica?

Sono anticomunista da sopra la mia testa sin sotto i piedi”

Un tempo dire Ciafardoni, De Santis, Migliori significava “signori”, famiglie di alto lignaggio sociale. Cosa significa oggi?

Un tempo essere “Signori” ha nociuto molto alla mia gioventu’, oggi si parla di queste Famiglie come vecchi ricordi. Meglio cosi’”

Cosa ricordi maggiormente di tuo padre “Cecco”?

Non basterebbero cento fogli bianchi da riempire. Lui aveva l’andamento ed il portamento di un vero Signore, ma e’ sempre stato un uomo vicino al popolo, credo abbia aiutato molte famiglie. Ma il ricordo piu’ indelebile e’ legato alla sua saggezza. Ancora oggi ci sono delle sue massime che io e i miei amici ci divertiamo a  ricordare

In che cosa ti senti un Ciafardoni?

Non e’ facile rispondere a questa domanda. Mi sento Ciafardoni nel cuore, nell’anima e nel sangue, ma non so se mi sono spiegato bene”

Cosa ti dice Gaetano  Ciaffardoni, primo Sindaco di Giulianova, a cui e’ legato il famoso

aneddoto dell’accoglienza a Re Vittorio Emanuele?

Di Gaetano Ciaffardoni, come di molti miei avi, so molto poco, ma il suo ’incontro con Re Vittorio

Emanuele e’ stato leggendario”

Ernesto, come vorresti essere ricordato?

Vorrei essere ricordato, fra molti anni, come una persona solare e leale, onesta e corretta…Insomma un vero Signore”

  *con la collaborazione di Ludovico Raimondi

Francesco "Cecco" Ciafardoni in una foto più recente

 

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