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L'angolo acuto di Lino Manocchia

La scoperta dell'America di www.giulianovailbelvedere.it

Mario Andretti, campione di automobilismo: con lui un giovane Lino Manocchia, giornalista italo americano

Amarcord

Lino Manocchia ha intervistato il settentenne pitola Mario Andretti. Un viaggio nei ricordi ma proiettato anche nel presente e nel futuro di un campione che l'auto se la porta dentro.

Esclusivo da Nazareth-Pensilvania

MARIO ANDRETTI  E L´AUTOMOBILISMO: "IL PRIMO E VERO AMORE"

Mario Andretti, 70 anni: Il pilota americano di origini istriane si racconta da Nazareth (Usa)Nazareth (Usa), Giovedì 17 Dicembre Ammantata di neve, la villa del "Sindaco del Libero Comune  di Montona in Esilio", Comm. Mario Andretti, appare come una cartolina attraverso un magico globo di cristallo. L´ex campione di F.1, il vincitore delle piu´ difficili e prestigiose categorie automobilistiche, che il 28 febbraio compira´  70  anni, trascorre i giorni, le ore libere dalla sua molteplice attività con la consorte DeeAnn e una mezza dozzina di macchine veloci, e la  magnifica Corvette ZR1. Una vita, una carriera impareggiabile, ricca di episodi uno più avvincente dell´altro.

Mario ha trascorso il 2009 tra un pit  e l´altro della Indycar, a fianco del figlio Michael, ex pilota, patron del team "Andretti/Green" divenuto recentemente "Andretti autosport", nonche´ al nipote Marco, che guida una vettura di Michael. Mario, con un italiano perfetto (accento istriano), è pronto a rispondere, in esclusiva, alle nostre domande.

Come possiamo definire il campionato Irl 2009?

“Quando un campionato arriva sino all´ultima tappa e tiene in sospiro gli sportivi ed i team,va senza dire che il torneo e´ stato combattuto, sentito. Per me, e´ stata una delusione per la prestazione della squadra di Michael, che quest´anno marciava nell´abulia, confusione, inconclusione. con gli assetti sbandati,cosa non bella da vedersi"

Allora il 2010 sarà l´anno del "nuovo" team Andretti autosport?"Assolutamente, e non si dovranno ripetere gli errori compiuti con i suoi due soci (Green) i quali erano preoccupati piu´ per la finanza che per la tecnica. Michael ha preso tutto sulle sue spalle e le decisioni che prendera´ saranno ponderate, calibrate,concentrate sulle corse soltanto. Io daro´ il mio apporto piu´ psicologico che altro e appoggio morale per Marco (il nipote, nella foto qui sotto con il nonno Mario; ndr) del quale sono  un suo avido fan"

Marco è stato sempre materia da F.1. Lo è ancora?

"Il ragazzo non ha perso il pensiero della F.1. Mi piacerebbe poter assistere a qualche test, specialmente ora che la "corrente" è favorevole ai giovani piloti americani, come la  Force India, e voglio sperare che quanto prima giunga la volta di Marco che, si  ricorderà, provò a Jerez dando impressione di un rapido ambientamento  allo stile di guida. Secondo me, Marco, qui in America  perde soltanto tempo..."

Mario hai sempre nostalgia della F.1?

"Sempre, come si può dimenticare un amore che ti ha retto in vita per  anni? La segui, l´ami, non la dimentichi"
E  quel famoso "Piedone" ti solletica ancora?

 (ricca risata) "Si, il "Piedone"... non riesco a trovare un freno capace di arrestarlo...."

Qual e´ il ricordo piu´ bello della tua carriera?

"Vincere il mondiale che vale una vita"

Dimmi questo: La velocità è pericolosa...nelle corse?

(altra risata).."Mah, la velocità fa parte delle corse, in generale, c´è un pericolo nelle corse, ma è quello che eccita il nostro sport. Comunque oggi si guarda più alla sicurezza, che al pericolo della velocita che è sempre esistito e esisterà, altrimenti addio interesse"

Si accusa la F.1 di essere un "Circo". Ci credi?

"Mah... Il Circo non e´ mai stato una cosa negativa, poi basta osservare attentamente il livello astronomico di importanza ed interesse acquisito dalla Formula, alla costruzione di sempre nuove piste per le quali sono stati spesi miliardi, insomma,tutto questo fa parte del Circo, se proprio lo vogliamo chiamare cosi´, ma per me e´ un fatto positivo"

Il ritorno di Michael Schumaker lo ritieni interessante?

"Senza dubbio. Se Michael ritorna veramente, sarà una cosa spettacolare. Son sicuro che tutti i tifosi del mondo lo aspetteranno a braccia aperte"

Mario, come ti tieni in forma?

"Non partecipo a gare, ma entro spessissimo in piste a bordo di diverse macchine e non guido se non mi sento proprio in forma. Fisicamente (tocco ferro !) mi sento abbastanza bene. Pratico il tennis, lo sci acquatico, insomma tutti gli esercizi che ho fatto, nel passato"

Rifaresti tutto quello che hai fatto?

"Assolutamente, e lo rifarei un pò meglio"

Sei superstizioso? Qual è il tuo numero preferito?

"Veramente non sono superstizioso, salvo qualche piccolezza,nulla di eclatante, quanto al numero non l'ho mai avuto. Per me era sempre il numero uno"

Ti senti piu´ sicuro su un jet,che usi per i tuoi viaggi, o su un bolide di F.1?

"Senza dubbio su una vettura F.1, naturalmente se la guido io...!"

Jarno Trulli ha provato una macchina di Michael Waltrip e pensa che allo "scadere" della F.1 gradirebbe guidare una macchina stock. Sei di quel parere?

"Mah, a sentire Pablo Montoja, si diverte a correre negli ovali, ma ad essere onesti, quelle vetture le possono guidare anche gli anziani di... 70 anni. Comunque Trulli ha ancora tempo di pensare"

C´e´ qualcosa che avresti voluto fare ma non l´hai realizzata?

"Si, ho avuto sempre il desiderio di effettuare qualche "discesa libera"  ad alta velocità sulle nevi. Ma è un sogno irrealizzabile. Forse... nella nuova vita..."

Dopo Mario Andretti, chi è stato il "più grande" campione degli ultimi 30 anni?

"E´ una domanda difficile. Esito sempre ad esprimermi. Temo di lasciar fuori qualcuno che merita. Ma ce ne sono tanti"

Come vorresti essere ricordato?

"Come un "lavoratore" che ha dato il cento per cento e che ha ricevuto tutte le soddisfazioni immaginabili dall’automobilismo, il mio primo e vero amore"

Lino Manocchia

Lino Manocchia è nato a Giulianova il 20 febbraio del 1921, primogenito del giornalista e scrittore, il Cav. Francesco Manocchia, e di Filomena Spadacci. Ha incontrato ed intervistato personaggi come: Frank Sinatra, Dean Martin, Perry Como, Rocky Marciano, Juan Manuel Fangio, Mario Andretti e tanti altri illustri personaggi. Durante il lavoro con Voice of America, Manocchia ha avuto modo di intervistare cinque Presidenti americani: Eisenhower, Kennedy, Johnson, Carter e Clinton.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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