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L'angolo sportivo di Lino Manocchia

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Automobilismo: Le perturbazioni nella Indy Car

 

Bernard e George vedono le streghe

 

 

 

New York, 17.6.2012 - In America questa e’ la settimana delle Streghe,le quali, secondo la tradizione, portano regali ai bambini.

Questa volta, la vecchia megera a cavallo di una scopa ha voluto strafare ed ha accoppiato una serie di coincidenze una piu’ disastrosa dell’altra.

Con una paurosa devastazione meteo ha flagellato la Grande Mela e gli stati adagiati sulla sponda est dell’Atlantico con un Uragano superiore a quello del 1985 aprendo il rubinetto dell’acqua mondiale e scatenato il vento, lasciando migliaia di abitanti senza casa.

Un altro avvenimento di un certo interesse sportivo lo ha creato il licenziamento, senza appello, del Presidente della serie Indycar Randy Bernard (nella foto) che ha appena completato due anni contrattuali con la Indy Motor Speedway, proprieta’ della famiglia Hulman.

Il Consiglio dei “direttori” nel corso di una riunione alquanto accesa, ha deciso di lasciar libero l’ex Chairman del gruppo sportivo di “tori e cavallI”, evitando di creare lo scandalo prevedibile Bernard ha ringraziato la “padrona, signora Mary Hulman e le tre sorelline, una delle quali aveva una leggera inclinazione di cordialita’ con Randy, il quale, a tempo dovuto, tornera’ all’ovile dove si e’ fatto un nome e molti dollari.

Un avvenimento simile non poteva passare inosservato. E’ ora piu’ che mai nota, la battaglia familiiare generata dall’ex “Capo dei Capi” Tony George (figlio della Hulman) il quale da diverso tempo sta maneggiando un eventuale “Coupe de foudre,” per risalire sulla cattedra dirigenziale, senza l’intervento materno, la quale si vedrebbe defenestrata della serie che e’ di grande appoggio per il mitico Indy Motor Speedway.

Prontamente Jes Belkus, addetto ai lavori della serie ha messo in rilievo che l’addio a Bernard non rappresenta una crisi per la Indycar,ed ha subito accettato la carica, ringraziando Bernard e specificando che la Indy car e’ professionalmente ricca di talenti direttivi e proseguira’ a prepararsi per il prossimo campionato

2013 senza intralci”. Da aggiungere che Bernard sognava di allestire una gara Indycar a Napoli, a Posillipo, sospinto da un ricco industriale del luogo il quale non ha mai visto neppure una singola vettura della categoria Americana, ed intanto stava stendendo i piani organizzativi, con una logica riserva, poiche’ Napoli, con la sua frenetica attivita’ quotidiana, altro non e’ che una Indycar con vetture un po’ piu’veloci delle nostre!

Il primo commento della stampa e’ stato quello concernente il futuro dell’ex reuccio il quale afferma  che ”non cerca lo scettro di comando, ma vuole formare un altro “direttivo” per la Indy car con i patron delle vetture in gara, i quali verserebbero cinque milioni prima e 25milioni in cassa per lo sviluppo dell’organizzazione”.

Immaginarsi le critiche, spesso buffe, verso il “creatore” della Indy car, che altro non e’ che una pessima continuazione della emerita e stimata “CHAMP CAR” che il magnate di Chicago Jerry Forsythe creo’ e cedette all’indiavolato cittadino dell’Indiana e rinnegata dalla stessa famiglia Hulman, la quale fu costretta a lasciar andare il presuntuoso reuccio che antepone la boria alla famiglia.

Per tornare al soggetto “settimana della strega”, ci sarebbe da segnalare la dibattuta posizione della bella Danica Patrick la quale, l’abbiamo segnalato, e’ passata dalla Indycar alla NASCAR dove, purtroppo, non conclude molto, ma ammassa pessime qualifiche e orrendi risultati naviganti unitamente a scontri ed incidenti negativi.

Ma di questo torneremo a parlare un’altra volta.

Lino Manocchia

Lino Manocchia è nato a Giulianova il 20 febbraio del 1921, dagli anni '50 si è trasferito negli Usa. Il mondo dei motori ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale della sua prestigiosa e lunga carriera di giornalista
 
 

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