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Il giorno dopo la retrocessione in Seconda Divisione

 

Dario D'Agostino: "Il riposo del guerriero"

 

di Ludovico Raimondi

Dario D'Agostino, al vertice del Giulianova dall'inizio del 2009, dopo la presidenza di Bruno Sabatini: Il presidente non trascura l'idea di richiedere il ripescaggio in Pima Divisione Giulianova, Lunedì 31 Maggio 2010 -

Il giorno dopo la retrocessione in Seconda Divisione, sancita dalla sconfitta di Andria, ci si chiede cosa ne sarà del Giulianova. Il presidente Dario D’Agostino si concede qualche giorno di disintossicazione ma  rassicura sul futuro. “Mi sento abbattuto, ma ci sta. La vita va avanti, si tratta pur sempre di sport. Diciamo che quest’anno è andato tutto fin troppo male, così come forse lo scorso anno andò tutto fin troppo bene, con la promozione in Prima Divisione. Adesso, almeno un paio di giorni per metabolizzare il problema e poi si riparte per preparare l’iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione entro la scadenza del 30 giugno”, annuncia. D’Agostino, però, va oltre: strizza l’occhio all’eventuale richiesta di ripescaggio, nonostante lo sforzo economico non da poco, un milione di euro, che questo comporterebbe per il versamento della fidejussione: “Solo nei primi mesi di luglio, quando si saprà se qualche squadra non si iscriverà al campionato di Prima Divisione, vedremo il da farsi”, afferma il presidente che congela anche l’argomento dell’allenatore. Bitetto è legato al Giulianova da un altro anno di contratto: “Dovremo parlarne a giorni.  Bisognerà vedere se se il tecnico ha voglia e stimoli giusti, i presupposti fondamentali, per proseguire il rapporto con il Giulianova”. Anche Pino Greco ha un altro anno di contratto. D’Agostino metterà attorno ad un tavolo allenatore e direttore sportivo non solo per programmare la prossima stagione ma per capire se tra i due esistono le condizioni di ritrovare le sintonie sfiorite da alcuni mesi. Sul fronte giocatori, la musica non cambia granchè: “E’ presto per cominciare a parlarne con cognizione di causa, in attesa della piega della situazione alla scadenza del 30 giugno. Restano in piedi gli interessamenti per Vinetot, Migliore, Dezi, Faragalli, ultimamente anche per Campagnacci, ma non c’è ancora nero su bianco”, rileva D’Agostino. Sul destino di Campagnacci pende la spada di Damocle del possibile fallimento del Perugia, che lo ha in comproprietà. Se il 20 giugno la società dovesse essere dichiarata fallita, il Giulianova avrebbe “tutto” l’attaccante. Giochi aperti alla ridda di voci, intanto, sul ritorno di Giorgini o in panchina, associato all’acquisto della società da parte dell’industriale ternano Longarini, già ventilato all’epoca di Bruno Sabatini,  o come direttore tecnico con Roberto Cappellacci allenatore. Corsi e ricorsi, insomma.       

Nostra intervista

   
   
   
   
   
   
   
   

 

 
   
   
   
   
   
   
   
   
 
 
 
 
 

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