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Dario D'Agostino, il 2009 del tessitore

 

di Ludovico Raimondi

Dario D'Agostino, subentrato ai Bruno Sabatini alla presidenza del Giulianova: Al primo colpo, promozione di Prima DivisioneMercoledì 23 Dicembre - Dario D'Agostino veste i panni del Conte di Cavour: è il  Tessitore del Giulianova. Con pazienza e costanza il "presidente" (in realtà è amministratore unico) ha tirato via per la giacca una società che l'anno scorso, di questi tempi, era sull'orlo del baratro. Risultato: un 2009 che chiude con la promozione in Prima Divisione e un bilancio che rivede la luce in fondo al tunnel.

- "Presidente", come definisce l’anno che se ne va per il Giulianova?
”Sicuramente positivo, anche se faticoso. Abbiamo ottenuto una promozione insperata ed esaltante in Prima Divisione dove speriamo di rimanere portando avanti con coerenza la politica dei giovani”
- Com’è lo stato di salute della società dopo il rischio di fallimento?
”Stiamo procedendo nella giusta direzione. Oggi abbiamo approviamo il bilancio, ci rimane il debito con Equitalia, sul quale stiamo lavorando. A margine, proseguono i contatti con imprenditori, anche di fuori, che sono disposti ed interessati a sostenere il nostro cammino. Si tratta di concretizzare una rete di rapporti tessuta da tempo”
- Anche nel 2009 si è manifestato il grave problema della carenza dei campi per gli allenamenti. Cosa si prevede, in proposito?
”Su questo punto, che è base di un progetto, speriamo di riallacciare quanto prima un dialogo con il sindaco Mastromauro e l’Amministrazione Comunale, impegnati finora con la variante al Piano Regolatore”
- L’anno si è chiuso con due sconfitte, a Rimini e a Potenza, che hanno fatto scivolare il Giulianova in zona play out. Preoccupato?
”Non dovrei esserlo se penso che il Giulianova, per il gioco espresso e per le occasioni da goal avute, avrebbe meritato di non perdere diverse partite e di vincerne molte anche tra quelle pareggiate”
- Significa che i 19 punti in  classifica valgono molto di più?
”Almeno 6-7 in più, che mancano per episodi non favorevoli. Penso alle due parate prodigiose di Tesoniero, il portiere del Potenza su Carbonaro, e ai due eurogol del Rimini sugli unici tiri scagliati verso Dazzi nella domenica precedente. Se poi ripenso, dopo avere rivisto i filmati, alle 13 occasioni avute con il Pescara, al piede del portiere della Spal che da terra intercettò il goal della vittoria sul tiro a botta sicura di Migliore, oppure al tiro di Campagnacci a tu per tu con il portiere del Cosenza, mi convinco ancora di più del nostro credito con la buona sorte. Un fatto è certo: anche quando abbiamo perso, non siamo stati mai dominati”
- Tuttavia, sono mancati i goal. Arriverà la “famosa” punta?
”Abbiamo diversi contatti per un attaccante centrale, per completare il reparto, considerato che Melchiorri si trascina un infortunio. Non è facile, i costi sono elevati. Prendete Ceccarelli: il Cosenza non lo impiega, ma il suo ingaggio non è per noi. C’è anche l’idea di un centrocampista avanzato, come Conte del Palermo. Noi, però, prima di acquistare dobbiamo vendere. Solo che il momento di crisi è pesante e tutti la pensano allo stesso modo. Guardi il Cesena, che pure sta lottando per la promozione in Serie A: è interessato a Migliore e Dezi, ma  prima deve smaltire la rosa”
- E i soldi della Lega? E’ vero che vi aveva promesso la mutualità entro il 31 dicembre?
”E’ così. Purtroppo le società di Serie A e B, per i motivi che dicevo prima, non versano la loro parte e il presidente Macalli si vede costretto a rinviare il pagamento che ci aveva promesso”
- Cosa si sente di dire ai tifosi per il 2010, anche alla luce dell’ennesima multa, questa volta per i petardi a Potenza?
”Che sarebbe il caso di non esagerare, appunto, con le multe. Avete visto il presidente della Cavese? Ha rimesso la squadra al sindaco perché  non ce la faceva più a sostenere i costi delle sanzioni. Ecco, vorrei una vivacità più sana attorno al Giulianova. Anch’io, come i tifosi, non condivido le norme che vietano di portare i tamburi e gli altri strumenti del tifo, ma bisogna prenderne atto ed inventarsi qualche maniera diversa di sostenere la squadra. La necessità, in fondo, non aguzza l’ingegno? Un po’ come stiamo facendo noi, in società. Tengo a dire, comunque, che ringrazio i tifosi, perché rappresentano il valore aggiunto di questo Giulianova. E quelli che affrontano le trasferte più difficili sono anche coraggiosi”

   
   
   
   
   
   
   
   

 

 
   
   
   
   
   
   
   
   
 
 
 
 
 

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