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Dario D'Agostino: "A Pescara un mix di incoscienza e di maturità tattica"

 

di Ludovico Raimondi

Dario D'Agostino, presidente del Giulianova: Per il derby di Pescara spera in una prova d'incoscienza  della sua squadra  

Giovedì 28 Gennaio - Alla vigilia del 14° derby dell'Adriatico tra Pescara e Giulianova abbiamo scambiato due chiacchiere con il Presidente della società giallorossa, Dario D'Agostino.

- Presidente, come vede questo derby?

“Duro, difficile. Speriamo di ritrovare la corsa e l’intensità dei tempi migliori. In questa categoria, e soprattutto nel nostro girone, sono determinanti gli episodi.

Prendiamo la partita di domenica scorsa con il Real Marcianise. Non siamo stati fortunati nei dettagli-chiave. In ogni caso, mi aspetto una bella partita, visto che il campo del Cornacchia è diverso da quello del Fadini”

- Dove, in effetti, non si può giocare più al calcio…

“Vero, e il Giulianova è più penalizzato, non solo perché leggero, ma perché non può esprimere più il suo gioco veloce e di prima”

- Ma basta questo a spiegare come mai non sa vincere gli scontri diretti dopo una bella vittoria a Cosenza?  Ovvero, esiste un problema del Fadini?

“Io direi che, intanto, il Marcianise ha preso buoni punti in trasferta, ma avremmo meritato di vincere per le occasioni create nella ripresa. In generale non so, forse c’è stato un rilassamento, come nel caso di Potenza, dopo una fase bella del campionato. Chiamiamoli peccati di gioventù”

- Nel derby di andata venne spontaneo definire il confronto con la corazzata Pescara un duello tra Davide e Golia. Domenica lo sarà ancora di più?

“Allora sfruttammo anche l’effetto-sorpresa, ma resta sempre un duello Davide contro Golia. Solo che Davide deve giocarsi al meglio il lancio della sua fionda. Anche perché questo derby capita in un momento particolarmente sbagliato: il Pescara ha cambiato allenatore ed è andato a vincere in casa della Val Giovenco, seppure con due episodi favorevoli, tanto per rimanere nel tema conduttore di questo girone”

- C’è il rischio che il Giulianova baby avverta la suggestione dello stadio Adriatico?

“Se penso che io stesso ho sofferto in panchina la suggestione del San Vito di Cosenza, dove c’erano 5000 spettatori, immagino che a maggior ragione i giocatori in campo possono avvertire quella dell’Adriatico, che ne avrà almeno 11 mila. Ma io credo che durante la partita l’adrenalina si tramuterà in impegno senza troppi pensieri per l’ambiente attorno”

- Per il Giulianova occorrerà una prova di incoscienza più che di maturità?

“Un mix della maturità tattica che sa trasmettere Bitetto e dell’incoscienza tipica dei ragazzi”

- Se dovesse arrivare una vittoria con una prova convincente tipo Cosenza, il mercato sarà chiuso?

“A dire il vero io non lo vedo con le porte spalancate nemmeno adesso. Questo è u n mercato in cui le squadre si mordono la coda come il cane: vogliono o devono vendere prima di acquistare. E ora  cercano giovani con entusiasmo e fame di carriera. Se permettete, una scoperta che noi abbiamo fatto in tempi non sospetti. Le motivazioni, oggi, fanno la differenza”.

Capita l’antifona?    

 

   
   
   
   
   
   
   
   

 

 
   
   
   
   
   
   
   
   
 
 
 
 
 

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