SERIE B
Pescara e Lanciano,
derby impietoso
E' stato un derby
impietoso quello visto
all'Adriatico
"Cornacchia": il
Pescara hanno
asfaltato il Lanciano
(4-0 e senza firme di
Lapadula, questa è una
notizia!). I
biancazzurri si sono
posizionati
nell'agognata terza
piazza che spiana la
strada alle più
favorevoli premesse
negli spareggi per la
scalata in Serie A ma
inguaiando ulteriormente
i frentani nella lotta
per la salvezza. Il
Pescara ha confermato
che, a prescindere dai
ranghi più o meno
rimaneggiati, gli
ingranaggi di gioco di
Oddo, valorizzati da una
ritrovata condizione
psicofisica, sono
tornati ad essere
talmente bene oliati da
facilitare gli ingressi
spontanei delle
alternative. Ma in
questa crescita
fondamentale, da un paio
di mesi a questa parte,
si sta rivelando il
lavoro sulla solidità
difensiva che in cifre
si traduce in una sola
rete nelle ultime cinque
partite.
Quella che, in realtà,
sembra essere sfiorita
nel Lanciano, al
quale la solidità
difensiva serve ancora
di più per via di una
minore capacità
realizzativa rispetto
alla sua corregionale. I
rossoneri sono stati
infilati 6 volte nelle
ultime due partite,
entrambe perse, con le
quali hanno compromesso
le proprie chance di
permanenza in Serie B.
Noi riteniamo che
l'obbligo di fare
risultato ad ogni costo
per rimediare
all'handicap delle
penalizzazioni si sia
rivelato un peso troppo gravoso da portare
sulle spalle. Ma ore è
arrivata in soccorso la
restituzione di tre
punti dalla Tribunale
Federale, grazie ad una
organizzazione... difensiva
fuori campo
dall'avvocato Cacchio,
il Lanciano torna in
piena corsa per la
salvezza, gomito a
gomito con Salernitana,
Latina e quel Modena che
ospiterà il Pescara
sabato prossimo. Il
destino dei frentani di
Maragliulo dipenderà
anche dagli altri (il
Pescara potrà farsi
perdonare dai
corregionali con un
successo al Braglia...)
ma soprattutto da se
stesso e dal suo
atteggiamento mentale ed
agonistico, un po'
appannato e non proprio
da "coltello tra i denti"
nelle ultime due gare.
LEGA PRO
Teramo, fine di un
incubo. L'Aquila incubo
da scacciare
Il Teramo ha chiuso con
un 3-3 a Pontedera un
campionato difficile da
giudicare per come è
partito dopo il
caso-Savona. Anche se è
improponibile ed
effimero ogni raffronto
con la stagione sui
generis
2014/15, emerge che al
Teramo 2015/16 hanno
difettato un
adeguato ruolino di
marcia in trasferta
(migliore in assoluto
l'anno scorso, con 9
vittorie, 7 pareggi e 3
sconfitte contro 2
vittorie, 6 pareggi e 9
sconfitte dell'ultimo),
l'affidabilità difensiva
(8 goal in più subiti
quest'anno con 4 partite
in meno giocate) e, ovviamente, ed anche
per contrappeso, senza quei
due lì davanti, Donnarumma
e Lapadula. Ciclo
finito? Non è scontato.
Per questo Vivarini vuol
vederci chiaro
soprattutto nei
programmi.
A
L'Aquila ora inizia
il secondo campionato,
quello degli spareggi
per la permanenza in
Lega Pro, vissuto quasi
sulla falsariga del
Lanciano, tra pesanti
penalizzazioni e obbligo
di risultati in campo.
Primo punto per avere
possibilità di successo
nello spareggio-salvezza
con il Rimini: resettare
quanto accaduto finora,
in campo e all'esterno.
SERIE
D
Chieti, San Nicolò e
Avezzano arrivederci, Amiternina
e Giulianova addio.
Il sipario è sceso anche
sul girone F di Serie D.
Campionato opaco per
Chieti e San Nicolò.
Il Chieti era
stato costruito per
traguardi più ambiziosi
attorno al bomber Dos
Santos, ma forse male
(in senso di
caratteristiche
tecnico-tattiche). I
neroverdi sono riusciti,
alla fine, a superare il
San Nicolò e fregiarsi
del platonico titolo di
capoclasse della
abruzzesi di Seri D.
Marino ha trasmesso una
identità più consona al
valore della squadra che
probabilmente riproverà
con lui in panchina,
fatta salva chiarezza e
serenità di rapporti tra
proprietà e ambiente, a
candidarsi per la Lega
Pro.
Il San Nicolò ha
concluso in picchiata
l'ennesima stagione di
una salvezza tranquilla
e anticipata a causa dei
troppi cali di tensione
alternati a periodi
felici di gioco
spettacolare e
aspettative, forse
troppo grandi per una
frazione di Teramo
capoluogo. Non a caso è
venuta fuori la storia
della fusione con il
Giulianova.
Una candidatura alla
Lega Pro, in concorrenza
con il Chieti
evidentemente, è stata
annunciata anche
il presidente Paris
annuncia per il suo
Avezzano, dal quale
la tifoseria pretendeva
una posizione più
d'avanguardia fin da
quest'anno. La corsa di
vertice non riguarderà
Lucarelli che ha
lasciato la panchina
biancoverde dopo avere
riportato l'Avezzano in
Serie D ed essere
riuscito a farcelo
restare nonostante tanti
ostracismi.
Il Giulianova,
ghermendo la sua prima
ed unica vittoria
esterna del campionato
proprio nella partita di
chiusura
in casa del Monticelli,
può dire di non essere
arrivato ultimo. Magra
consolazione, in specie
di fronte alla
difficoltà, adesso, di
potersi iscrivere anche
al campionato di
Eccellenza se non
interverranno forze
nuove, fresche e
affidabili in società.
Qualche barlume si
intravvede in lontananza, e non
necessariamente
attraverso l'ipotesi,
quasi del tutto
tramontata, della
fusione con il San
Nicolò.
Ultima della classe è risultata l'Amiternina,
tornata in Eccellenza
dopo 4 stagioni, e per
questo motivo con la
brutta tegola di perdere
- stando ai regolamenti
- anche il contributo di
25 mila euro previsto
per la società prima
classificata nel
minutaggio dell'impiego
degli under '95. Chissà
se questo avrà
ripercussioni anche
sull'immediato futuro
degli scoppitani nella
stessa Eccellenza. Un
commiato mesto anche per Candido Di Felice
che, nella sua gestione
tecnica
di sette partite dopo la
sostituzione di Angelone,
non ha potuto avere
neanche la
soddisfazione di
raccogliere un solo
punto.
Tanto per concludere il
discorso sull'importanza
della difesa, non sfugge
che il Chieti sia
risultata la formazione
abruzzese di Serie D con
la migliore differenza
reti (+ 11 per 49 goal
segnati e 38 subiti)
davanti a San Nicolò (+
7, per 49 gol segnati e
42 subiti), Avezzano
(-1, per 51 goal segnati
e 52 subiti), Amiternina
(- 23, per 34 goal
segnati e 57 subiti) e
Giulianova (-36,
peggiore attacco con 27
reti segnate e peggiore
difesa con 63 subite).
Ci scusiamo con i
lettori per il ritardo
della pubblicazione,
dovuta a problemi
tecnici |