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spicchi d'abruzzo

di Ludovico Raimondi

 

L'importanza della difesa

 

GIULIANOVA, 11.5.2016 - Mentre il derby dell'Adriatico Cornacchia ha delineato le posizioni divergenti (sul campo) di Pescara e Lanciano, sono arrivati i verdetti a chiusura della regular season degli altri campionati delle abruzzesi: Teramo salvo  e L'Aquila ai play out in Lega Pro, San Nicolò, Chieti e Avezzano rimangono in Serie D, Amiternina e Giulianova scendono in Eccellenza. Dall'analisi dei risultati emerge l'influenza (in positivo e in negativo) della difesa... E per evocazione, nel caso del Lanciano non solo sul terreno di gioco ma anche nelle aule del tribunale.

 

SERIE B

 

Pescara e Lanciano, derby impietoso

 

E' stato un derby impietoso quello visto all'Adriatico "Cornacchia": il Pescara hanno asfaltato il Lanciano (4-0 e senza firme di Lapadula, questa è una notizia!). I biancazzurri si sono posizionati nell'agognata terza piazza che spiana la strada alle più favorevoli premesse negli spareggi per la scalata in Serie A ma inguaiando ulteriormente i frentani nella lotta per la salvezza. Il Pescara ha confermato che, a prescindere dai ranghi più o meno rimaneggiati, gli ingranaggi di gioco di Oddo, valorizzati da una ritrovata condizione psicofisica, sono tornati ad essere talmente bene oliati da facilitare gli ingressi spontanei delle alternative. Ma in questa crescita fondamentale, da un paio di mesi a questa parte, si sta rivelando il lavoro sulla solidità difensiva che in cifre si traduce in una sola rete nelle ultime cinque partite.

 

Quella che, in realtà, sembra essere sfiorita nel Lanciano, al quale la solidità difensiva serve ancora di più per via di una minore capacità realizzativa rispetto alla sua corregionale. I rossoneri sono stati infilati 6 volte nelle ultime due partite, entrambe perse, con le quali hanno compromesso le proprie chance di permanenza in Serie B. Noi riteniamo che l'obbligo di fare risultato ad ogni costo per rimediare all'handicap delle penalizzazioni si sia rivelato un peso troppo gravoso da portare sulle spalle. Ma ore è arrivata in soccorso la restituzione di tre punti dalla Tribunale Federale, grazie ad una organizzazione... difensiva fuori campo dall'avvocato Cacchio, il Lanciano torna in piena corsa per la salvezza, gomito a gomito con Salernitana, Latina e quel Modena che ospiterà il Pescara sabato prossimo. Il destino dei frentani di Maragliulo dipenderà anche dagli altri (il Pescara potrà farsi perdonare dai corregionali con un successo al Braglia...) ma soprattutto da se stesso e dal suo atteggiamento mentale ed agonistico, un po' appannato e non proprio da "coltello tra i denti" nelle ultime due gare.

 

LEGA PRO

 

Teramo, fine di un incubo. L'Aquila incubo da scacciare

 

Il Teramo ha chiuso con un 3-3 a Pontedera un campionato difficile da giudicare per come è partito dopo il caso-Savona. Anche se è improponibile ed effimero ogni raffronto con la stagione sui generis 2014/15, emerge che al Teramo 2015/16 hanno difettato un adeguato ruolino di marcia in trasferta (migliore in assoluto l'anno scorso, con 9 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte contro 2 vittorie, 6 pareggi e 9 sconfitte dell'ultimo), l'affidabilità difensiva (8 goal in più subiti quest'anno con 4 partite in meno giocate) e, ovviamente, ed anche per contrappeso, senza quei due lì davanti, Donnarumma e Lapadula. Ciclo finito? Non è scontato. Per questo Vivarini vuol vederci chiaro soprattutto nei programmi.

 

A L'Aquila ora inizia il secondo campionato, quello degli spareggi per la permanenza in Lega Pro, vissuto quasi sulla falsariga del Lanciano, tra pesanti penalizzazioni e obbligo di risultati in campo. Primo punto per avere possibilità di successo nello spareggio-salvezza con il Rimini: resettare quanto accaduto finora, in campo e all'esterno.

 

 

SERIE D

 

Chieti, San Nicolò e Avezzano arrivederci,  Amiternina e Giulianova addio.

 

Il sipario è sceso anche sul girone F di Serie D. Campionato opaco per Chieti e San Nicolò.

 

Il Chieti era stato costruito per traguardi più ambiziosi attorno al bomber Dos Santos, ma forse male (in senso di caratteristiche tecnico-tattiche). I neroverdi sono riusciti, alla fine, a superare il San Nicolò e fregiarsi del platonico titolo di capoclasse della abruzzesi di Seri D. Marino ha trasmesso una identità più consona al valore della squadra che probabilmente riproverà con lui in panchina, fatta salva chiarezza e serenità di rapporti tra proprietà e ambiente, a candidarsi per la Lega Pro.

 

Il San Nicolò ha concluso in picchiata l'ennesima stagione di una salvezza tranquilla e anticipata a causa dei troppi cali di tensione alternati a periodi felici di gioco spettacolare e aspettative, forse troppo grandi per una frazione di Teramo capoluogo. Non a caso è venuta fuori la storia della fusione con il Giulianova.

 

Una candidatura alla Lega Pro, in concorrenza con il Chieti evidentemente, è stata annunciata anche  il presidente Paris annuncia per il suo Avezzano, dal quale la tifoseria pretendeva una posizione più d'avanguardia fin da quest'anno. La corsa di vertice non riguarderà Lucarelli che ha lasciato la panchina biancoverde dopo avere riportato l'Avezzano in Serie D ed essere riuscito a farcelo restare nonostante tanti ostracismi.

 

Il Giulianova, ghermendo la sua prima ed unica vittoria esterna del campionato proprio nella partita di chiusura

in casa del Monticelli, può dire di non essere arrivato ultimo. Magra consolazione, in specie di fronte alla difficoltà, adesso, di potersi iscrivere anche al campionato di Eccellenza se non interverranno forze nuove, fresche e affidabili in società. Qualche barlume si intravvede in lontananza, e non necessariamente attraverso l'ipotesi, quasi del tutto tramontata, della fusione con il San Nicolò.

 

Ultima della classe è risultata l'Amiternina, tornata in Eccellenza dopo 4 stagioni, e per questo motivo con la brutta tegola di perdere - stando ai regolamenti - anche il contributo di 25 mila euro previsto per la società prima classificata nel minutaggio dell'impiego degli under '95. Chissà se questo avrà ripercussioni anche sull'immediato futuro degli scoppitani nella stessa Eccellenza. Un commiato mesto anche per Candido Di Felice che, nella sua gestione tecnica di sette partite dopo la sostituzione di Angelone, non ha potuto avere neanche la soddisfazione di raccogliere un solo punto.

 

Tanto per concludere il discorso sull'importanza della difesa, non sfugge che il Chieti sia risultata la formazione abruzzese di Serie D con la migliore differenza reti (+ 11 per 49 goal segnati e 38 subiti) davanti a San Nicolò (+ 7, per 49 gol segnati e 42 subiti), Avezzano (-1, per 51 goal segnati e 52 subiti), Amiternina (- 23, per 34 goal segnati e 57 subiti) e Giulianova (-36, peggiore attacco con 27 reti segnate e peggiore difesa con 63 subite).

 

Ci scusiamo con i lettori per il ritardo della pubblicazione, dovuta a problemi tecnici

La rubrica del nostro sito coglie indicazioni, curiosità e spunti dal campionato delle squadre abruzzesi dalla Serie B alla Serie D. L'appuntamento è per ogni martedì
 
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