TERAMO,
8.7.2015
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In merito alla nota stampa diffusa in data 3 luglio 2015
dalla Società Ascoli Picchio, la Teramo Calcio precisa ed
osserva quanto segue.
Il club ascolano ha
assunto comportamento
sleale, scorretto,
speculativo,
assolutamente non
ammissibile in un
contesto nel quale non è
stato avviato al momento
alcun procedimento nei
confronti di tesserati
della Teramo Calcio.
Non si comprende a quale
titolo l’Ascoli Calcio
valuti la posizione
disciplinare del nostro
sodalizio.
Vero è che traspare
evidente l’avvilimento
per il campionato di
Divisione Unica perduto
con il siderale distacco
di 4 punti in classifica
dalla trionfatrice.
Come pure è chiara la
mortificazione sportiva
per l’eliminazione al
primo turno dei playoff
per la promozione in
serie B.
Ma gli insuccessi
sportivi non
giustificano
assolutamente giudizi e
considerazioni gratuiti
ed immotivati perfino su
eventuali sentenze della
Giustizia Sportiva,
riportate da cronista
esperto in materia che
ha solo illustrato
giurisprudenza quasi
ventennale degli Organi
Giudicanti.
Quanto alle
considerazioni dell’avv.
Mattia Grassani, nelle
sue valutazioni
dimentica di aver
addirittura patteggiato,
quale difensore del
Grosseto, società
deferita per
responsabilità
oggettiva, la
sanzione di 6 punti in
classifica, di
fronte a ben 8
(OTTO!!) illeciti
sportivi consumati e
confessati da tesserati
del sodalizio sportivo
toscano tra cui il
direttore sportivo
( 0,75 punti di
penalizzazione per ogni
gara frutto di combine).
Indignate ed inutili le
vibranti reazioni delle
società retrocesse a
seguito della clamorosa
sentenza, Gubbio,
Vicenza e Nocerina, con
le pubbliche lamentele
in aula del dirigente
campano Pino Iodice.
Nonostante le accuse di
scempiaggine dei tre
club retrocessi per la
pena ritenuta aberrante,
il patteggiamento
proposto dall’avv.
Grassani, fu accolto
dalla Commissione
Disciplinare Nazionale
ed il Grosseto partecipò
regolarmente al
campionato di serie B
nella stagione 2012-2013
(Comunicato Ufficiale n.
101/CDN del 18/06/2012).
Questo a puro titolo di
cronaca.
Non si comprende,
inoltre, a quale
giustizia faccia
riferimento il club
ascolano.
Probabilmente quella che
consente di conseguire
successi, nonostante
veri e propri fallimenti
tecnici.
E non si comprende
inoltre a quale titolo
rivolge appelli indebiti
ed illegittimi
coinvolgendo perfino il
Presidente Federale e
costringendo, suo
malgrado, la Teramo
Calcio a trasmettere il
Comunicato stampa
dell’Ascoli Calcio alla
Procura Federale per
l’accertamento di tutte
le violazioni in esso
contenute.
Prenda esempio l’Ascoli
Calcio da società come
Bassano che, pur essendo
l’unica vera portatrice
di interesse in quanto
perdente la finale
playoff in Serie B, ha
assunto atteggiamento
educato e distaccato.
Al pari del Cagliari
che, con un distacco di
appena 3 punti nella
classifica di serie A,
da società con tesserati
rinviati a giudizio nel
processo penale della
P.d.R di Cremona, ha
comunicato di seguire
l’evolversi della
vicenda, ma con garbo e
riserbo.
Senza proclami e
pubbliche affermazioni.
I processi vanno
celebrati nelle aule di
giustizia e non a mezzo
stampa!
Con riserva di chiedere
la prescritta
autorizzazione alla FIGC
per agire nelle
competenti sedi legali. |