ROSETO
DEGLI ABRUZZI,
16.1.2017 -
Il Capogruppo
di “Avanti X Roseto, Enio Pavone, ha presentato
sabato 14 gennaio in Municipio un’interrogazione
a risposta scritta e orale avente per oggetto
l’emergenza neve che ha colpito, nei giorni
scorsi, il territorio rosetano. In particolare
l’ex primo cittadino, dopo i comunicati stampa
inviati nei giorni scorsi, ha deciso di
riformulare al Sindaco di Roseto degli Abruzzi,
Sabatino Di Girolamo,
gli stessi quesiti già posti nei suddetti e
per i quali non ha ancora ricevuto alcuna
risposta dall’Amministrazione:
1.
Perché i giorni 6, 7 e 8 gennaio,
in piena emergenza neve, il Comune era chiuso e
al centralino non rispondeva nessuno?
2.
Con il Municipio chiuso dove sono
state svolte le operazioni di coordinamento del
Piano Neve, tanto sbandierate
dall’Amministrazione comunale, ma di cui non vi
è stata alcuna traccia tangibile se non fosse
stato per l’encomiabile impegno dei dipendenti
comunali e della Protezione Civile?
3.
Come mai le scuole sono state
riaperte per il 10 gennaio nonostante
l’Amministrazione fosse a conoscenza
dell’allerta meteo di lunedì 9 gennaio, emanata
già nel pomeriggio?
4.
Perché le scuole sono state
riaperte senza che il riscaldamento fosse stato
riacceso, come minimo, due giorni prima,
lasciando così gli alunni al freddo?
5.
Quando e se è stato attivato il
C.O.C., ovvero il Centro Operativo Comunale,
condizione essenziale per poter fare richiesta
di risarcimento danni se il Governo accorderà lo
stato di calamità naturale all’Abruzzo a causa
del maltempo e della neve?
«Mi
aspetto delle risposte precise e dettagliate a
queste domande anche perché, come tutti i
cittadini hanno potuto constatare, il Piano Neve
messo in campo dall’Amministrazione monocolore
Pd ha mostrato diversi limiti creando
particolari disagi nelle numerose e popolose
frazioni del territorio -
dichiara Pavone -. In particolare voglio
sapere se e quando è stato attivato il C.O.C.,
ovvero il Centro Operativo Comunale.
Tralasciando in fatto che, a differenza di
quanto fatto da altri comuni teramani, non vi è
stata alcuna comunicazione ufficiale alla
cittadinanza riguardo alla sua eventuale
apertura e che solo nel pomeriggio di sabato 7
gennaio sono stati resi noti dei numeri, un
fisso ed un cellulare, a cui rivolgersi,
rendendo così difficile per tanti rosetani
mettersi in contatto con chi stava gestendo
l’emergenza, qualora il C.O.C. non fosse stato
attivato per niente o non nei tempi previsti il
nostro Comune non potrebbe fare richiesta di
risarcimento danni nel caso in cui il Governo
accorderà lo stato di calamità naturale
all’Abruzzo per il maltempo, come ribadito con
un apposito comunicato dello scorso 13 gennaio
dall’esecutivo Regionale nel quale, cito
testualmente, si dice che <La deliberazione
della Giunta Regionale, nel prendere atto che i
soggetti colpiti hanno dovuto far fronte con
propri mezzi e risorse al superamento delle
situazioni emergenziali, ha deciso di
intervenire finanziariamente a favore dei Comuni
che hanno immediatamente attivato i C.O.C.
(Centri Operativi Comunali) e dato attuazione ai
rispettivi piani neve>.
Vi lascio immaginare che danno sarebbe per tutto
il territorio rosetano se, per una qualsiasi
negligenza dell’Amministrazione monocolore Pd,
questo non fosse stato attivato nei modi e nei
tempi previsti»,
conclude l’ex primo cittadino. |