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  L'argomento della settimana: L'Ipab

gli Istituti Riuniti di Ricovero di Giulianova nascono nel dicembre del 1960 con l’accorpamento amministrativo dell’”Asilo Infantile Edmondo De Amicis”, fondato nel 1867, e dell’”Opera Pia Orfanotrofio Femminile Castorani”, eretto in Ente Morale nel 1930 ma la cui origine deriva dal lascito testamentario disposto dalle sorelle Rachele e Marianna Castorani il 1 Marzo 1899.

 

Tutti sparpagliati appassionatamente

 

Sabato 4 Giugno 2011 - La Regione ha approvato la riforma del passaggio da 110 Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza)  a 8 Asp (Azienda servizi alla persona). A caldo, a pagarne le spese sarebbe l'Ipab di Giulianova, noto anche come Istituto Castorani, che non manterrebbe l'autonomia per essere convogliato nello stesso ente di Atri o di Teramo. A Giulianova, a livello politico, è accaduto che forse ci si è mossi tardi rispetto e anche quando ci si è mossi, immancabilmente, ci si è divisi in Consiglio Comunale, tra maggioranza ed opposizione Obiettivo Comune-Pdl. E così il Pd di Atri esprime soddisfazione per la "salvezza" dell'Istituto Ricciconti, per la quale, scrive Il Messaggero il 3 giugno 2011 (pag. 46 inserto Abruzzo), il ringraziamento va «alla battaglia condotta dal partito, dal gruppo consigliare di Atri e soprattutto all'impegno del gruppo consiliare del Pd Abruzzo, e dei consiglieri regionali della quinta commissione Ruffini, D'Amico e Sclocco». Già, anche Claudio Ruffini, ex sindaco di Giulianova, contro il quale però arriva la sottolineatura di Roberto Ciccocelli, consigliere comunale di Giulianova del gruppo Obiettivo Comunale, che da tempo si occupa, più o meno direttamente, delle sorti del "Castorani" e che non ha mancato di imputare al sindaco Mastromauro e alla giunta fatali ritardi nell'intervenire a sostegno dell'istituto giuliese. Per Ciccocelli, tra l'altro, "nulla è ancora perduto" per il Castorani. Leggete sotto e traete le vostre conclusioni, ricordando la famosa domanda di Pappagone: «Siamo vincoli o sparpagliati?»

 

LA REGIONE: «IPAB, RIFORMA GUARDA AGLI ANZIANI E ALLE FASCE PIU' DEBOLI»

(REGFLASH) Pescara, 1 giu. - Da 110 Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficienza) ad un massimo di 8 Asp (Azienda servizi alla persona), dagli oltre 200 attuali componenti nei consigli di amministrazione a 20 membri complessivi, da oltre 50 revisori dei conti a12: sono queste solo alcune delle cifre contenute nella riforma degli Ipab che il Consiglio regionale ha votato ieri sera con il voto favorevole della maggioranza e di alcune forze dell'opposizione. L'assessore alle Politiche sociali e il presidente della Regione hanno illustrato oggi i temi della riforma, definita "necessaria e doverosa", che questo "Consiglio e Governo regionale hanno avuto il coraggio di affrontare e votare". Si tratta, per certi versi, di una riforma che definisce un nuova idea politica di assistenza sul territorio. "Penso soprattutto - ha sottolineato l'assessore alle Politiche sociali - al potenziamento dei servizi alla persona, soprattutto degli anziani con le case di riposo e dei più piccoli con gli asili. Il senso vero di questa riforma è l'aver messo a sistema il patrimonio di tutte le Ipab abruzzesi che va a concretizzare un'idea solidaristica tra tutti gli istituti. Le diverse case di cura, dunque, potranno fare riferimento ad un unico patrimonio della Asp in grado di migliorare l'offerta e i servizi. Mi sembra un grande passo in avanti che guarda ai più bisognosi e alle fasce sociali più deboli". La legge prevede un minimo di quattro Asp, una per ogni provincia, con possibilità poi all'interno dello stesso territorio provinciale di creare un'altra Asp che abbia almeno un patrimonio immobiliare di 5 milioni di euro e una consolidata tradizione storica. Parole di grande apprezzamento per la riforma sono state poi pronunciate dal presidente della Regione, che ha voluto sottolineare come "in 30 mesi questa Giunta abbia portato a termine riforme che mai erano state fatte né affrontate in passato. Voglio sottolineare come in questo periodo abbiamo ridotto gli Ato, i Confidi, le Comunità montane, il numero dei dirigenti della Regione Abruzzo, il compenso e le pensioni ai consiglieri regionali e il numero dei consorzi industriali. Tutte azioni che vanno verso una riduzione dei costi, verso una migliore efficienza dei servizi e verso l'accoglimento di quanto ci hanno chiesto i cittadini di fare". (REGFLASH) IAV 110601

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