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Calcio

spicchi d'abruzzo

di Ludovico Raimondi

 

Dalle stelle alle stalle

 

GIULIANOVA, 2.2.2016 - Lo spettacolare successo del Pescara sul Bari ha polarizzato le maggiori attenzioni dell'ultimo week end delle abruzzesi, dal quale escono bene L'Aquila e Amiternina, così così Teramo e San Nicolò, e male Lanciano, Avezzano, Chieti e Giulianova

 

SERIE B

 

La scuola Pescara, il ciclo Lanciano

 

Con il brillante Bari di domenica, il Pescara ha vinto una partita di sciabola e di fioretto. Per palati fini e non solo, insomma. Si potrebbe dire che il pescarese Oddo ha festeggiato alla grande il record di vittorie dell'era Zeman contro l'altro tecnico pescarese Camplone. Una "scuola biancazzurra" di allenatori autoctoni che va affermandosi sulla scia nostalgica dei Galeone e Zeman, appunto?

Nel Pescara di Oddo, Lapadula e Caprari sono i profeti e anche le galline dalle uova d'oro. Come avvenuto per gli zemaniani Verratti & C., il presidente Sebastiani si ritrova altri due gioielli in grado di alimentare un'asta e, fiutando l'affare, li ha ritirati dal mercato mirando a due obiettivi con un colpo solo: andare in Serie A anche grazie alle prodezze dei due nuovi terribili "gemelli del goal" e cederli a giugno almeno per il doppio del loro valore attuale.

 

L'esonero di D'Aversa al termine della disastrosa sconfitta interna del Lanciano con il Trapani chiude un ciclo di successi fondato anche - se non soprattutto - su rapporti di fiducia ed amicizie quasi famigliari. Un ciclo di cui fa parte il ds Leone, il quale non ha mancato di manifestare pubblicamente la sua contrarietà alla decisione presa dalla proprietà. A margine del rischio di per se' doloroso del ritorno in Lega Pro, fa male percepire il rischio, forse più grande, che si stia rompendo un giocattolo costruito con senno e capacità imprenditoriale dalla famiglia Maio in otto anni miracolosi. In questi frangenti, però, si misura la solidità del progetto.

 

LEGA PRO

 

Teramo e L'Aquila nel segno dei furetti

 

Cosa avevamo detto nella puntata precedente? Che  Sandomenico sta all'Aquila come Petrella sta al Teramo. Ebbene, i due furetti sono stati i protagonisti delle fortune o mezze fortune delle rispettive squadre anche nel turno appena consumato. Petrella ha evitato la sconfitta del Teramo al Bonolis contro il Santarcangelo, Sandomenico ha trascinato L'Aquila al secondo successo  esterno della stagione in quel di Pontedera. Quando la Juve acquistò il centrocampista mignon, il portoghese Rui Barros (159 cm di altezza!), per cercare di contrastare lo strapotere dei colossi del primo Milan berlusconiano, Giampiero Boniperti spiegò: "Sono i piccoli sommergibili che affondano le grandi corazzate". Il disegno non gli riuscì appieno, perchè quel Milan non era solo una corazzata ma un altro pianeta. La similitudine, però, rende bene il concetto. Solo che all'Aquila, oltre a Sandomenico, necessiterebbero tutti i...santi per risalire la china dal precipizio in cui è precipitato per via dei 13 punti di penalizzazione che gli ha inflitto dalla Procura Federale. Anche il Teramo, sempre nel filone "Dirty soccer", attende di conoscere il suo vero destino. I biancorossi, però, dalla sentenza che li riguarda cullano la speranza della restituzione dei 6 punti già decurtati o almeno di una parte di essi. E' desolante, in ogni caso, che la Giustizia Sportiva intervenga a manomettere i campionati in corso d'opera.

 

SERIE D

 

Festa solo per l'Amiternina. San Nicolò calma piatta, Avezzano, Giulianova e Chieti nella bufera

 

L'Amiternina è stata l'unica abruzzese di Serie D a festeggiare la vittoria. E che vittoria! Un bel 3-0 nello scontro diretto con il Giulianova che vale il sorpasso sui giallorossi di Gelsi-Pisano e, per questo, praticamente doppio in classifica. La squadra di Angelone, in effetti, è apparsa più abituata, nella cattiveria e nella mentalità agonistica, a sputare sangue nella lotta per la salvezza. Ad affondare il dito nella piaga dell'avversario la doppietta di Torbidone, un prodotto del settore giovanile giuliese che non c'è più. La società adriatica, con l'avvento di Serraiocco (presidente virtuale, non avendo ancora formalizzato l'acquisto delle quote del Città di Giulianova)è diventato una succursale del Delfino Pescara, dal quale tuttavia non sembrano arrivare gli elementi più adatti alle esigenze del Giulianova. Ma questo passa il convento in seno a un club in preda a problemi ben superiori di sopravvivenza societaria.

 

Il San Nicolò non è andato oltre il pareggio nell'impegno interno con il Monticelli ripetendosi negli alti e bassi. E' ormai abitudine dei teramani perdere mordente dopo grandi vittorie e prestazioni, ed è proprio questo atteggiamento (o mentalità che dir si voglia) che non è piaciuto ad Epifani. Come se il San Nicolò non sappia trovare la giusta identità nel diventare grande...

 

Un po' come l'Avezzano che si è fatto infilzare allo stadio dei Marsi dal Castelfidardo dopo avere pareggiato nel recupero infrasettimanale di Agnone e vinto il debry con il Chieti nella domenica precedente. In casa marsicana, in particolare, si paga lo scotto di spaccature e tensioni nei confronti del tecnico Lucarelli, al quale il presidente Paris ha concesso fiducia a termine per rabbonire la piazza. Contraddizioni di una matricola sul guado della classifica

 

Immaginabile come possa essere più tesa l'atmosfera in casa del Chieti dove l'esperimento dell'autogestione, guidata dal capitano-allenatore Federico Del Grosso, si è infranto al cospetto dell'ambizioso e attrezzato Campobasso. La terza sconfitta di fila pone così il Chieti di fronte alla dure realtà di essere scivolato in zona play out dopo che, fino a tre settimane fa, si è parlato di play off.

 

La rubrica del nostro sito coglie indicazioni, curiosità e spunti dal campionato delle squadre abruzzesi dalla Serie B alla Serie D. L'appuntamento è per ogni martedì
 
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