SERIE B
Il Lanciano dei Maio e
Maragliulo, il
Pescara di Campagnaro e
Lapadula
Il Lanciano merita la
copertina, non solo per
il secondo successo
consecutivo ottenuto con
il Modena al Biondi
dall'avvento in panchina
di Maragliulo, ma per le
vicende societarie che
hanno portato ad un
passo dall'arrivo al
timone dell'imprenditore
campano Bisogno. Ma
chissà che proprio i
nuovi risultati, che
hanno riaperto le porte
verso la salvezza, non
abbiano indotto la
famiglia Maio a fare "la
scelta di cuore" di
rimanere in sella al
Lanciano, fors'anche
confortata dal sostegno
dei tifosi i quali,
almeno per la parte più
rumorosa, negli ultimi
tempi non era stata
tenere con la dirigenza.
Evidentemente, vale
sempre il vecchio adagio
"chi lascia la strada
vecchia per la nuova sa
quello che lascia ma non
sa quello che trova".
Il Pescara del
Presidente Daniele
Sebastiani sembra immune
da vicissitudini
societarie e deve
fronteggiare soltanto le
trappole disseminate
lungo il cammino che
conduce alla Serie A. Il
totem adesso è
Campagnaro. Già, perchè
se Lapadula lo è in
avanti, dove continua a
sfornare prodezze e
produrre punti almeno da
pareggio anche nelle
giornate storte,
Campagnaro è
atteso al rientro in
difesa, fin
dalla trasferta-esame di
Cagliari, per riaprire
il ciclo di vittorie
come un amuleto.
LEGA PRO
Teramo
e L'Aquila, situazioni
diverse
Il successo del Teramo
sul Tuttocuoio, sesto
risultato utile di fila,
non ha un valore
importante soltanto per la
classifica, che torna a
farsi interessante a
margine della ormai
stressante attesa della sentenza
sulla possibile
restituzione dei
punti...giudiziari. Il
valore inestimabile è
soprattutto la
maniera in cui il Teramo
ha vinto, ossia
ritrovando i meccanismi
e soprattutto lo spirito
di compattezza dell'anno scorso.
Piano piano, Vivarini
sta compiendo il
miracolo di plasmare
anche oggi "quel"
Teramo, grazie anche
alla tranquillità e al
tempo stesso alla
determinazione che il
presidente Campitelli si
impegna a trasmettere.
Una tranquillità che
cerca con il lanternino
L'Aquila, costretta a
chiedere sempre il
massimo a se stessa per
ovviare sul campo alle
dure prove dei fattori
esterni, principalmente
della pressione di non
potere sbagliare quasi
nulla nel
tentativo di
risalire la classifica
con l'handicap delle
penalizzazioni.
La società del
presidente Chiodi sembra
voler fare la sua parte
non ascoltando le sirene
romane per la cessione
della società. Può
essere uno stimolo per
la squadra di Perrone
che, nel frattempo,
contro la
primatista Spal in
inferiorità numerica,
ha confermato
dedizione e gioco ma
evanescenza negli ultimi
sedici metri.
SERIE
D
Chieti, Avezzano e
Giulianova nella
tensione, scivolone San
Nicolò e passettino Amiternina
Nella lista delle
società in acque agitate
rientrano il Chieti,
nonostante la vittoria,
l'Avezzano, nonostante
il pareggio, e il
Giulianova, in linea con
le sue sconfitte dentro
e fuori del campo.
Tra
errori grossolani difesivi e grande
determinazione nella
rimonta, il Chieti
di Marino è tornato
alla vittoria all'Angelini in maniera
rocambolesca contro la
Vis Pesaro ed è uscito
dalla zona play out,
dove si era
inopinatamente cacciato.
La brutta copia vincente
dei neroverdi non ha acquietato
la contestazione dei
tifosi (soprattutto
della Curva Volpi) nei
confronti del presidente Pomponi, che
sta sperimentando le stesse
traversie del suo
predecessore Bellia.
L'Avezzano
l'appuntamento con la
vittoria ha dovuto
rimandarlo di nuovo,
impattando per 0-0 sulla
fanghiglia, contro il
Monticelli e scatenando,
di nuovo, la
contestazione dei
tifosi, sfogata
soprattutto verso il
presidente Gianni Paris,
inducendolo a mettere a
disposizione il pacchetto azionario al
prezzo di un solo
euro. Ovviamente così
non è e non sarà, dal
momento che molti
più euri sono in gioco
al di là della reazione del
cuore e del momento. Di
certo il braccio di
ferro con la tifoseria continua a
discapito delle serenità
della squadra.
Il
Giulianova a Jesi ha
perso ancora in
trasferta (un solo
misero punto conquistato
lontano dal Fadini!).
Questa volta, però, non
ha perso solo la partita
bensì anche la faccia.
Gelsi e Pisano, i
sostituiti di Giorgini e
il suo staff, il cui
ritorno in panchina è
invocato anche da molti
addetti ai lavori
"neutrali", sono
incappati in un banale
errore nei cambi, non
rispettando la regola
dei fuori quota. Se non
avesse perso sul campo,
insomma, il Giulianova
avrebbe perso 3-0 a
tavolino. Il sodalizio
giuliese, in questo,
paga anche il
totale sbando
organizzativo al suo
interno, frequentato da
personaggi in cerca di
autore (remunerati!) ma
abbandonato da
professionisti seri e
capaci (perchè non
remunerati!). E il
presidente Serraiocco
che fa, rimane in
silenzio oppure
ritiene queste magre
figure soltanto
"favolette"? E Gelsi e
Pisano?...
San Nicolò e Amiternina,
seppure in situazioni e
condizioni diverse, non
sono toccate da problemi
societari (il club
teramano ha un gruppo
solido, quello aquilano
vive di sano realismo
nella valorizzazione dei
giovani), ma non hanno
vissuto una giornata
particolarmente
esaltante. Il San
Nicolò specialmente
è stato beffato dal
Matelica che si è
ripreso con pochi meriti
quanto gli aveva portato
via all'andata (con
altrettanti pochi
meriti) la squadra di
Massimo Epifani che ha
conosciuto così la prima
sconfitta dall'inizio
del 2016.
L'Amiternina si è
dovuta accontentare di
un pareggio interno in
rimonta con la Folgore
Veregra, che già si era
portata via un punticino
da Giulianova nella
domenica precedente.
Occasione sprecata per
dare maggiore ossigeno
alla classifica, ma è
bastato anche il minimo
risultato per staccare
di un altro punticino
l'ultima posizione in
classifica, occupata dal
Giulianova. |