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Numero 7 - Giugno
 
il profilo

 

 

Fabrizio Ferri, 43 anni, coniugato con un figlio, è dal 2012 nel gruppo Fincantieri dove ha ricoperto diversi incarichi e dal 1 gennaio 2019 è responsabile dell’area Asia Pacific del gruppo e dal 2015 è Amministratore Delegato di Fincantieri Cina. Prima di entrare in Fincantieri Fabrizio ha lavorato per circa 10 anni in diversi settori industriali in USA, Cina ed Europa.

 

Fabrizio nella sua carriera ha ricevuto vari riconoscimenti, tra i quali:

- Nel 2014 è stato selezionato per il programma Young Leader del consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti.

- Nel 2017 ha ricevuto il premio Panda D’oro per la migliore performance di un’azienda italiana in Cina.

- Nel 2018 è stato il primo italiano ad essere invitato al roundtable dei Young Leader del BOAO forum, la Davos cinese.

 

 

- Nel 2019 è stato insignito del prestigioso premio Magnolia Silver Award dalla municipalità di Shanghai per il suo contributo allo sviluppo dell’industria delle navi da crociera in Cina. Alla cerimonia era presente l'attuale Console Generale italiano a Shanghai Michele Cecchi, nella foto.

 

Fabrizio si è laureato nel 2002 in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Bologna e nel 2008 ha conseguito un Master in Business and Administration (MBA) alla HULT International Business School di Boston (USA).

 
 
Numeri precedenti
Beatrice Robuffo, salire la Scala a suon di musica
Massimiliano Di Silvestre, un giuliese alla guida della BMW
Jacopo Barnabei, a passo veloce in Cina con le scarpe Tod's
Niko Gentile, ingegnere della luce al Parlamento di Svezia
Patrizia Casaccia, prima della classe in Neurologia e Genetica
Armando Giannattasio tra i cristalli e le note di Shanghai
 
ATTUALITA'
giuliesi nel mondo 2020

 

di Ludovico Raimondi
 
Responsabile Fincantieri in Asia e Cina
Fabrizio Ferri sulla rotta del successo nel Pacifico
 

Fabrizio Ferri firma l'accordo di estensione di cooperazione con CSSC nel 2018. Presenti, tra gli altri, l'ex Ministro dell'Economia e Finanza Giovanni Tria, Fabrizio Palermo - CEO di CDP, Giuseppe Bono - CEO di Fincantieri, Mr. Lei Fanpei - Chairman di CSSC e l'allora Ambasciatore italiano in Cina Ettore Sequi

 
giugno 2020 - La nostra rubrica si trasferisce per la terza volta a Shanghai, dove sembra nata quasi una "colonia" di giuliesi di elevata caratura professionale. Dopo Armando Giannattasio e Jacopo Barnabei, infatti, nella megalopoli cinese "incontriamo" Fabrizio Ferri, laurea in Ingegneria meccanica e M.B.A. in U.S.A., manager che a soli 43 anni è Responsabile dell'area Asia Pacific e Amministratore delegato in Cina della Fincantieri, azienda a partecipazione statale e quotata alla borsa di Milano, attualmente il più importante e complesso cantiere navale d'Europa e quarto del mondo, autentica eccellenza italiana in ambito industriale e tecnologico.

Per dirla in dialetto, Fabrizio è "n' andra bella cocc'" - un'altra bella mente - che è emigrato giovanissimo da Giulianova per maturare importanti esperienze in Usa e in Europa prima del prestigioso incarico attuale in Cina. Una bella mente di cui la nostra città può sentirsi oltremodo fiera e orgogliosa.

Anche Ferri, dunque, vive e lavora nel Paese da cui ha avuto origine l'epidemia da coronavirus.

Fabrizio, quale situazione si sta vivendo a Shangai e in Cina dopo i nuovi casi positivi di Covid 19?

Sono rientrato a Shanghai il 17 marzo con la famiglia e dopo due settimane di quarantena sono tornato in ufficio. Devo dire che a Shanghai, e in quasi tutta la Cina, è tornata la normalità sia in termini di abitudini che di consumi, spero che questo possa essere un messaggio di speranza per il nostro paese.

 

Ferri riceve il premio Panda D’Oro 2017 dall'allora console italiano a Shangai  Stefano Beltrame

Qual è stato il tuo percorso in Fincantieri e qual è il tuo ruolo oggi nel gruppo?

Sono entrato in Fincantieri nel settembre del 2012 come responsabile del marketing strategico per la divisione delle navi da crociera. Sin da subito mi sono occupato di definire la strategia di ingaggio dell’azienda con la Cina e in generale con l’Asia. Nel 2015 mi sono trasferito a Shanghai per aprire la filiale della Fincantieri, di cui sono stato nominato Amministratore Delegato, e da dove ho seguito la negoziazione di un accordo di Joint Venture con il gruppo China State Shipbuilding Corporation (CSSC) per la costruzione della prima nave da crociera in Cina dedicata al mercato locale, accordo firmato nel 2016. La mia attività è poi continuata con lo sviluppo del business della Fincantieri in Cina con la firma di ulteriori accordi, tra i quali: nel 2017 con la Municipalità di Baoshan per la costituzione di un parco industriale dedicato alla supply chain e nel 2018 con CSSC per l’estensione della collaborazione tra i gruppi. Dal 1 gennaio del 2019, mantenendo l’incarico di AD per la Cina, ho preso anche la responsabilità corporate di tutta l’area dell’Asia Pacific, oggi ho rapporti di business con paesi come Vietnam, Singapore, Indonesia, Malesia, Tailandia e Filippine per tutte le differenti divisioni di Fincantieri: navi da crociera, navi militari, navi per applicazione nell’oil and gas, componentistica e servizi.

Fincantieri è un colosso della cantieristica mondiale, tant’è che ha appena vinto una commessa per la Marina Americana. E’ una garanzia per il futuro dell’azienda e quindi del lavoro in questo momento di crisi economica globale?

La Fincantieri, grazie alla leadership e alla visione del suo A.D. Giuseppe Bono, negli anni è diventato il più grande costruttore navale del mondo occidentale, l’unico a poter competere con i giganti asiatici. La prestigiosa vittoria della commessa in USA è un’ulteriore dimostrazione della qualità dei suoi uomini e della capacità industriale del gruppo. Questo successo non è però casuale, ma frutto della credibilità e dell’affidabilità guadagnate sul campo. Voglio ricordare, infatti, che la nostra società già da anni realizza naviglio per la US Navy nel nostro cantiere di Marinette, in Wisconsin. C’è un altro aspetto particolarmente importante, soprattutto in questa fase così delicata: Fincantieri ha saputo anche diversificare il proprio business, basti pensare alla nuova divisione dedicata alle infrastrutture e al lavoro fatto per la ricostruzione del ponte di Genova. Quindi, anche se stiamo attraversando un momento di forte incertezza, guardiamo comunque al futuro con ottimismo.

 

Invito di Ferri alla televisione di stato cinese, CCTV2, per il roundtable degli Young Leader in Cina al BOAO forum 2018

 

 

Hai pensato da sempre di volere o dovere emigrare lontano da Giulianova per realizzare le tue ambizioni?

Nei miei 18 anni di esperienza professionale ne ho passati circa 11 all’estero, tra Cina, USA e Europa. Ho sempre voluto avere una carriera internazionale e quindi sono stato costretto a lasciare Giulianova ma sono comunque estremamente legato alle mie radici e ai colori giallorossi!

Le esperienze all’estero, sia da studente che da professionista e in paesi così diversi tra loro, ti hanno cambiato in qualche maniera?

Da studente ho avuto il privilegio di sperimentare tre grandi scuole di pensiero e approccio all’educazione: quella italiana all’università di Bologna, quella russa durante il mio Erasmus nei paesi baltici e quella americana durante il mio MBA a Boston. Questa combinazione di stimoli così diversi, e a tratti quasi opposti, sicuramente mi hanno reso più curioso e propenso ad analizzare i problemi da differenti prospettive. La vita professionale in paesi come Cina e USA mi ha insegnato l’importanza dell’empatia quando ci si confronta con culture e abitudini così diverse, il resto lo fa l’esperienza degli anni che passano ma soprattutto la volontà ad accettare sempre nuove sfide e a non dare mai niente per scontato o, peggio, dovuto.

Se ti dico Cupola di San Flaviano, cosa ti viene in mente d’acchito?

Essendo di Giulianova Lido dico: la sua vista sanciva la fine della salita per andare a Giulianova paese e al “Rubens Fadini”, la festa del 22 aprile e gli ultimi due anni del Liceo, ricordi indelebili che custodisco con grande affetto.

 
 
(foto poste a disposizione da Fabrizio Ferri, che ringraziamo)
 

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