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I RICORDI

di Lino Manocchia

 

giulianovailbelvedere.it alla scoperta dell'America

 

INTERVISTE ESCLUSIVE DEL PUGILATO CHE FU…

Il settimanale “Boxe Match Sport” (nella foto una copertina) negli anni ’60-’70  era  l’abbecedario pugilistico di mezzo mondo e non temeva la competizione dell’omologo e noto “Boxe Ring” degli Usa. “La Bibbia”  italiana dell'epopea del pugilato non si lasciava sfuggire i grossi calibri della disciplina sportiva. Lino Manocchia curava la rubrica "20 domande a...". In questo numero l'ennesimo "paisà" campione del mondo, (136 incontri, 101 vittorie).

 

Joey Giardello, il pugile che sognava Benvenuti

 

NEW YORK, 21.6.2015 Il 26 maggio 1969 bussava alla porta dei pesi medi, dove lo attendeva il campione del mondo dei “leggeri”, l’italico Nino Benvenuti per un incontro molto impegnativo. L’avvenimento era la conclusione di pronostici,  accuse e compromessi che frenavano la corsa alla quale desideravano entrare Joe Archer, Sandro Mazzinghi ed il nigeriano Dick Tiger, mentre l’unico ignorato, sognante una prova col titolare italiano, era Joey Giardello che incolpava gli organizzatori italiani i quali promettevano un oceano mentre la realtà mostrava soltanto un minuscolo pantano. Quando incontrai Carmine Orlando  Tilelli (Brooklyn, 16 luglio 1930-4 settembre 2008), più noto appunto come Joey Giardello, campione del mondo dei “Medi”  dal 1963 al 1965, che la International Boxing Hall of Fame  ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo, gli chiesi di rispondere alle domande per “Match Box” . Innalzando le braccia al cielo, l'italo americano esclamò: «Evviva, forse il  mio sogno si avvera»... Per la verità "l’oriundo della Pennsylvania", primo di sette fratelli, non sapeva nulla di preciso ed aveva già percorso molta strada, sognando, appunto, di poter andare  un giorno in Italia ed incontrare  Giovannino ”Nino” Benvenuti. Ma quel fatidico  26 maggio vide invece Dick Tiger battere Nino ai punti, mercè l’aiuto di giudici bisognosi di lenti…

 

La penna di Lino Manocchia

20 DOMANDE A… JOEY GIARDIELLO

 

Nel corso di questa intervista, Giardello parla chiaro...

 

Joey è vero o no che ti batterai con Tiger, prima che con qualsiasi altro?

«Non è ancora deciso»

Ma le  notizie di agenzia stampa...

«Parole, tempo sciupato inutilmente»

Chi desideri incontrare allora?

«Benvenuti»

E’ vero che parlasti con un emissario italiano dopo il match di Atlantic Beach?

«Io non so nulla e non ho avuta alcuna proposta»

Dove vorresti incontrare Benvenuti?

«Non ha importanza, l’interessante è la borsa»

Hai paura di Benvenuti?

«Chi, io? Ma scherza o mi stuzzica?»

Insomma, vuoi Benvenuti e dove?

«Daccapo! Qui a New York, ben venga, ma quando?

(e intona un motivetto passato di moda)»

A casa, chi e’ il “capo", tu o la signora Rosalia?

(chiedendo scusa alla moglie) «Io, naturalmente»

E cosa fai quando  non ti alleni?

«Leggo, guardo la tv. Leggo e leggo tutto purche’ sia stampato su carta»
Qualcuno ti ha definito “borioso”, come mai?

«Lo chieda a "qualcuno". Io non lo sono»

I tuoi sono italiani, ne sei fiero?

«Io sono italiano al cento per cento, oltre che americano»

Quanto pagasti il contratto al tuo manager?

«Tante migliaia di dollari»

Sei ricco ora?

«No, io sono un modesto lavoratore  del quadrato. Ancora

non sono ricco come Liston»

Quanto vorresti per batterti in Italia?

«Si facciano avanti gli organizzatori. Ma ho paura che  sono tutte bolle di sapone»

Non stimi i promotori italiani?

«Che vuole, sino ad ora ho ascoltato soltanto parole. I fatti contano»

Che ne pensi del match  Liston-Clay?

«Un buco nell’acqua e tante migliaia  di dollari nelle loro tasche»

Ti piace Clay?

«E' un buon giovane, ma non un grande pugile»

Quando ti ritirerai dal ring, cosa farai?

«E chi lo sa. Mi dica lei, quando smette di scrivere, che farà?»
Qual è il momento più bello della tua giornata?

«Quando sono in maglietta e calzoncini, questo smoking mi da ai nervi»

Hai qualche aspirazione inappagata?

«Battermi con Benvenuti e fare tanti soldi. Voglio fare un regalo  ai miei genitori che sono tanto buoni. Debbo a loro  la corona mondiale»

Lino Manocchia

 

Nato a Giulianova il 20 febbraio del 1921. Nel corso della sua lunghissima carriera negli Usa, dove si è trasferito nel '50, ha incontrato ed intervistato i personaggi più famosi e potenti del mondo.

 

Numeri precedenti

Jack Dempsey mano di gesso
Livio Minelli, campione di coraggio
Rocky Graziano, il monello di Brooklyn amato lassù
Muhammad Ali, nato il più grande
Joe Louis, il bombardiere nero abbattuto da Rocky
Sonny Liston, tra ring e sacerdozio
Carmen Basilio, pugni e cipolle
Rocky Marciano, pugno di ferro e maccheroni alla chitarra
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 

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