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Numero 17 - Novembre
 
il profilo
 

Mariachiara è nata il 2 dicembre 1990 a Sant'Omero, da Olga Bellini e Fabio Dal Pozzo.

E' cresciuta a Giulianova e ha frequentato il Liceo Classico a Roseto.

Nel 2009 si è trasferita a vivere a Chieti, dove ha conseguito la Laurea triennale in Lettere Classiche. Pochi mesi, a giugno 2013, ha deciso di trasferirsi a Londra per un'esperienza lavorativa estiva che le permettesse di imparare la lingua inglese prima di tornare in Italia e iscriversi alla magistrale in Lettere Classiche.

E invece i piani sono cambiati, e Mariachiara ha deciso di restare ancora qualche mese a Londra,  perché nel frattempo anche sua sorella Roberta si era trasferita a lavorare nella capitale inglese per sei mesi.

L'anno successivo, dopo aver capito che la passione per il design sarebbe potuta diventare un lavoro, Mariachiara si è iscritta alla facoltà di Architettura di Interni alla London Metropolitan University mentre ha continuato a lavorare come commessa in un negozio di abbigliamento.

Durante il secondo anno di università, come parte di un modulo di studio, ha avuto l'opportunità di fare un'esperienza lavorativa di 5 settimane da Tp Bennett, compagnia di architettura e interior design, e da quel momento in poi, il suo legame con la compagnia non si è mai sciolto.

Ha iniziato a lavorare part-time nella compagnia durante l'ultimo anno di studi e nel 2017, dopo aver conseguito la laurea, ha iniziato ufficialmente il suo percorso professionale a Tp Bennett.

L'ambiente universitario e quello lavorativo le hanno fatto conoscere tante delle persone che ora sono parte integrante della sua vita, fra cui i suoi più cari amici e il suo ragazzo Rob.

Prima del Covid, la sua passione erano i weekend in varie città europee con la sua 'partner in crime' Vittoria. Ora le domeniche a seguire la Formula 1 e le gite nei dintorni di Londra hanno preso il posto delle città europee: «E' un'ottima occasione per conoscere meglio l'Inghilterra - dice - ma Giulianova rimane sempre la meta preferita quando c'è la possibilità di viaggiare».

 
 
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ATTUALITA'

giuliesi nel mondo 2021

 

di Ludovico Raimondi

 

Senior Interior Designer a Londra

Mariachiara Dal Pozzo, una vita piena di sorprese
 

Mariachiara in cantiere

 

OTTOBRE 2021 - Quando vedi realizzare i propri progetti di vita e ad affermarli all'estero giovani che hai visto nascere e crescere e fanno parte della schiera delle tue amicizie più strette, il compiacimento e la soddisfazione sono inevitabilmente speciali e più coinvolgenti.

Così lo è per chi scrive la storia di Mariachiara Dal Pozzo, 30 anni, che da otto vive e lavora a Londra, Senior Interior Designer in una azienda settoriale della capitale britannica, TP Bennett, nata nel 1921.

Rampolla di una famiglia molto conosciuta a Giulianova, Mariachiara, una laurea in Lettere Classiche in Italia e una in Architettura di interni in Inghilterra, ha costruito il suo gratificante presente con l'umiltà di tanti ragazzi che iniziano dal nulla la loro avventura lontano dalla città natia - la famosa gavetta - e con qualcosa in più: la solarità, l'attitudine alle relazioni pubbliche e amicali, l'ironia e l'autoironia delle persone intelligenti e la facilità alla battuta (specie in giuliese stretto), la positiva visione delle cose che dà il valore più solido e prezioso anche a quelle più semplici.

Ma dentro tanta roba si annida anche il lato più divertente della sua storia: Mariachiara avrebbe potuto essere una perfetta testimonial di Poltrone Sofà per la sua voglia di casa e di godersi il tempo libero in santa pace, e invece di punto in bianco, clic!, si accende l'interruttore dell'intraprendenza nascosta in lei e le ali la portano in Inghilterra.

E non sarà la sola scoperta di se stessa che scopriremo insieme a lei!

 

La sorridente famiglia Dal Pozzo riunita: con Mariachiara ( a destra), la sorella maggiore Roberta, papà Fabio e mamma Olga

 

Mariachiara, lavori per un’azienda di tradizione centenaria nel campo dell’architettura e del design. Qual è il tuo profilo professionale?

Il mio ruolo è di Senior Interior Designer e faccio parte di un team di circa 30 persone. Nel nostro dipartimento, progettiamo principalmente uffici. A seconda della scala del progetto, lavoro a volte da sola o con un paio di persone, altre volte con 8/10 persone. Mi occupo generalmente della fase di design del progetto, ma da un po’ di tempo a questa parte ho iniziato a seguire anche lo sviluppo tecnico e il cantiere.

Come ti trovi in tale contesto?

La compagnia è relativamente grande (un totale di circa 300 persone fra architettura e design di interni) ma allo stesso tempo lavoriamo in team più piccoli e questo permette di sentirsi parte di una realtà più intima e conoscerci l’un l’altro, ognuno ha una sua identità ed è valorizzato per le proprie qualità. Questo è ciò che in questi anni mi ha tenuta legata all'azienda: nonostante la costante pressione lavorativa, l’aspetto umano prevale su tutto il resto.

 

Mariachiara nel giorno della laurea al Barbican

 

Tu hai seguito la trafila di tanti giovani che cercano la propria realizzazione all’estero: da commessa in un negozio, a laureata in Architettura di interni in Inghilterra. Oggi puoi dire di avere realizzato il tuo percorso o sei arrivata soltanto a una tappa importante ma non definitiva?

A dire il vero non avrei mai immaginato che questo potesse essere il mio percorso... Passare da una laurea in Lettere Classiche a una in Interior Architecture non faceva decisamente parte dei piani, ma diversi eventi, o forse oggi le definirei ‘opportunità’, si sono presentati davanti a me e ho scelto di seguirli ‘passo dopo passo’, senza sapere necessariamente dove mi avrebbero portata. A livello umano e professionale, non credo che mai riuscirei a sentirmi ‘arrivata’: in ogni cosa che faccio, ogni esperienza che vivo, penso ci sia sempre qualcosa in più da imparare, qualcosa in più da migliorare. Quindi si, decisamente non una tappa definitiva...

L’idea di volare lontano da casa albergava in te fin da bambina o è scoccata in maniera insospettata crescendo?

Totalmente inaspettata! Mammona come me, chi l’avrebbe mai detto che sarei andata via da casa? Mi vedevo con mamma Olga e babbo Fabio fino all’età di 40 anni, se non di più! Però, ho proprio capito che questo grande amore che mi hanno dato e insegnato, e che ovviamente è tuttora vivo!, è quello che mi ha fatto sempre sentire sicura di me e in grado di poter affrontare ogni cosa, perché  nonostante la distanza fisica, loro ci sono sempre.

 

Mariachiara festeggia il suo compleanno in gita a Roma, nel 2018, con le amiche Maria Grazia, Ilaria e Giulia

 

Una laurea in Lettere Classiche, e poi architettura. Altra scelta a sorpresa, non ti pare?...

Forse vale la pena menzionare una cosa che spesso mi chiedono: ma non credi di aver sprecato tempo studiando Lettere Classiche per poi passare a qualcosa di completamente diverso? La mia risposta è sempre No. Mai potrei considerare quello che ho fatto prima di trasferirmi a Londra una perdita di tempo, so per certo che quello che sono oggi è frutto di tutte le esperienze passate e rifarei questo stesso percorso se potessi scegliere. La formazione che l’università italiana mi ha dato è completamente diversa dal tipo di formazione che ho acquisito in Inghliterra, non a livello di materie, ma principalmente a livello strutturale. Ma non voglio dilungarmi su questo tema, ci sarebbe troppo da dire. Detto ciò, spero che il mio italiano scritto non sia andato totalmente in degrado e nessuno di voi lettori stia pensando ‘Che spreco di tempo quella laurea in Lettere!’

 

In ufficio Mariachiara riceve il "magico" pacco da Giulianova

 

Rivedi il tuo talento artistico in papà Fabio, grafico e musicista?

Sicuramente qualcosa c’è, ma purtroppo il talento artistico del babbo non mi è stato trasmesso geneticamente in maniera troppo eclatante... Mi piacerebbe avere anche solo un quinto del suo talento, soprattutto musicale! Tuttavia, penso di aver ripreso da lui tante altre cose, il naso ad esempio... E l’entusiasmo!

E di mamma Olga, una tosta, cosa hai ripreso?

Sono apprensiva come lei, purtroppo... In realtà la dote, o il dono, forse più evidente che possiede la mamma è la grandezza del suo cuore. Spero di aver ripreso questo da lei.

Osservando con un occhio inglese e con l’altro italiano, come spieghi la nuova ondata di contagi nel Regno Unito? E sulla Brexit cosa puoi dirci?

Caspita, è una domanda trabocchetto? Per lo meno qui a Londra, sembra che ormai tutti vivano una vita in cui il Covid non è mai esistito. Le mascherine sono quasi scomparse. Ma non sono una scienziata, quindi a differenza di molti tuttologi/virologi che vivono in ogni angolo del mondo, non ho la risposta... Per la Brexit, sempre per il fatto che non sono economista, posso dire solo che alcuni effetti si sentono nella vita quotidiana. Ad esempio nell’ambito degli ordini di materiali per l’edilizia, si avverte una grossa crisi, prezzi alle stelle e lunghissimi tempi di spedizione. A quanto pare, però, è così un po’ ovunque e molti costruttori, che sicuramente avevano votato a favore dell’uscita dall’Unione Europea, continuano a dire che la Brexit non è la causa di tutto questo caos... Per fortuna i fornitori di cibo italiano non ci hanno ancora abbandonato!

 

Mariachiara e Rob («lu spos’») a Kew Gardens

 

Tornando a Giulianova hai lavorato per un periodo abbastanza lungo in smartworking. Non ti è riaffiorata la voglia di rimanere? E cosa invece ti rende felice di rientrare a Londra?

Sicuramente questo nuovo modo di lavorare, almeno per la nostra azienda, mi ha dato l’opportunità di tornare a Giulianova per periodi più lunghi, e dopo 8 anni per la prima volta ho avuto l'occasione di trascorrere più tempo a casa senza dover correre qua e là cercando di fare stare tutto in un fine settimana. Sicuramente mi manca tanto Giulianova. Però ho visto questo periodo come un’opportunità per poter passare piu tempo a casa, quindi andando avanti speriamo piano piano in un 50/50 fra Giulianova e Londra. Londra è la mia vita tanto quanto Giulianova, e ci sono delle persone che hanno reso e rendono questo posto la mia casa. Del resto è sempre così, non ci leghiamo ai luoghi ma a chi li abita.

Come vivi Londra? E Giulianova nei tuoi ritorni?

C’è una frase famosa che dice: “quando una persona è stanca di Londra, è stanca di vivere; perché a Londra c’è tutto cio’ che la vita può permettersi”. Londra offre tantissime cose, sotto ogni prospettiva, dall’intrattenimento al cibo, è in un certo senso il mondo che confluisce in un posto. Vivere a Londra mi ha permesso di conoscere, e amare, nuove culture e ogni giorno faccio esperienza di quanto ognuno di noi porti con se’ non soltanto la propria personalità, ma anche la propria cultura. Ed è bellissimo!Però è anche vero che lasciare Giulianova è sempre un colpo al cuore e più passa il tempo più diventa difficile, ma sono contenta della mia vita qui a Londra e come ho accennato sopra, dopo questi anni ormai anche qui è casa per me. Giulianova però è sempre il porto dell’anima, perchè per me, come per Ulisse, niente è più dolce della patria. Quando torno a casa, il soggiorno è sempre scandito dal cibo, nel senso che con gli amici e anche a casa, le cene e i pranzi sono il fulcro dell’organizzazione. E poi le passeggiate al mare e al porto! Penso sempre a quel pezzo di ‘Firenze canzone triste’ di Ivan Graziani quando dice ‘La mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare’: il Tamigi non potrà mai sostituire il mare Adriatico! E il fish and chips non può neanche essere lontanamente paragonato al brodetto!!!

La domanda ai Giuliesi nel Mondo: se ti dico Cupola di San Flaviano pensi subito a….?

Don Domenico! E anche ovviamente a Piazza Buozzi e alle serate estive con gli amici. Quella Cupola che caratterizza il nostro cityscape, che bella!

Goodbye o ciarv’dóm’?

Of course ciarv’dóm’ compà!!!!

 
(foto poste a disposizione da Mariachiara Dal Pozzo, che ringraziamo)
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo