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Numero 13 - Settembre
 
il profilo
 

 

Luca Moscianese è nato a Giulianova il 31 ottobre1976 e vive a Lugano con la mia compagna Katia e i due figli, Jacopo (7 anni e mezzo) e Charlotte (2 anni e mezzo). Ha frequentato la Scuola Elementare De Amicis e la Scuola Media R. Pagliaccetti a Giulianova, la Scuola superiore a Teramo, diplomandosi nel 1995 all'ITC Blaise Pascal, e quindi l' Università D’Annunzio a Pescara conseguendo la laurea in Economia e Commercio nel 2001.

La sua formazione è proseguita e si è perfezionata attraverso il Corso di specializzazione IFAF Finanza Milano (2001), il Corso di specializzazione “Riforma della Previdenza Italiana” Scuola di consulenza e Formazione Finextra Milano (2005), e il Corso di specializzazione “La Previdenza Integrativa” Scuola di consulenza e Formazione Finextra Milano (2007)

Il suo percorso lavorativo è iniziato con il biennio 2001-2003 presso l'Allianz Lloyd Adriatico di Giulianova, muovendo i miei primi passi nel mondo assicurativo. Dal 2004 al 2017 ha lavorato per l'Allianz Ras di Giulianova.

Oltre a gestire e sviluppare il suo portafoglio personale danni-rami elementari, si è specializzato nella finanza e nella previdenza, e segue in prima persona il portafoglio agenzia concludendo numerosi accordi aziendali per la gestione del TFR.

Dal 2018 lavora presso la Convit Ticino, nel comune di Cadempino distretto di Lugano Nord.

 
 
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ATTUALITA'

giuliesi nel mondo 2021

 

di Ludovico Raimondi

 

Responsabile comunicazioni Convit Ticino

Luca Moscianese nel top delle assicurazioni a Lugano
 

Luca in casa

 

SETTEMBRA 2021 - Riuscire a trovare la propria dimensione professionale in campo assicurativo e finanziario in Svizzera, che nel settore rappresenta uno dei paesi leader nel pianeta, vale di per sé un attestato di successo.

 

Un "certificato" che sicuramente arride con merito a Luca Moscianese, giuliese di 45 anni che, a Lugano, ricopre il ruolo di responsabile delle comunicazioni presso la Convit Ticino, azienda nella quale si occupa anche della formazione del personale nell’ambito finanziario e previdenziale ed è componente del Consiglio di Amministrazione.

 

Luca, dai primi passi di assicuratore nell'Allianz Lloyd Adriatico di Giulianova, ha operato una scalata prestigiosa facendo leva non soltanto sulle competenze acquisite e sulle esperienze maturate nel suo ambito specifico, ma soprattutto su una autentica passione e una lungimirante predestinazione che gli ardono dentro. Vediamo come e cosa questo significhi anche nel e per il suo stile di vita nella splendida Lugano.

 

 

 

Foto di famiglia

 

 

Luca, ci presenti innanzitutto la Convit GmbH per comprendere meglio il tuo ruolo nell'azienda?

 

Convit Holding GmbH è una azienda che opera in Svizzera nel comparto assicurativo/finanziario/previdenziale da oltre 25 anni ed ha il suo centro nevralgico nel Canton Zug, nel cuore della Svizzera. La Holding controlla le tre sedi di Berna (Business Academy), Rothrist (Convit Central) e Cadempino (Convit Ticino - Lugano Nord) ed attualmente conta oltre 300 dipendenti.

Il core business della società è la pianificazione patrimoniale, concetto attraverso il quale si offrono servizi trasparenti ed altamente remunerativi nel lungo termine. Convit è anche una business school e forma i propri collaboratori attraverso continui corsi di aggiornamento mirati a sviluppare le capacità tecniche e personali.

I valori di ETICA, FEDELTÀ ED ONESTÀ sono alla base del nostro lavoro in quanto l’uomo è sempre al centro dei nostri progetti. Puoi comunque trovare ulteriori info sul nostro sito www.convit.ch

 

Ci parli di te nella Convit?

 

Io lavoro in questa società da circa tre anni e mezzo, sono responsabile delle comunicazioni, mi occupo della formazione del personale nell’ambito finanziario e previdenziale e faccio parte del Consiglio di Amministrazione di Convit Ticino. L’azienda ha inoltre lavorato negli ultimi due anni ad un importante progetto con l’obiettivo di espandere il proprio business all’estero coinvolgendomi in prima persona e proprio in questi giorni stiamo perfezionando, tramite un nostro partner finanziario, l’ingresso nel mercato italiano con soluzioni di investimento trasparenti ed altamente remunerative nel lungo termine. Questa è indubbiamente una opportunità di crescita per l’azienda e rappresenterà per me una nuova sfida in quanto sarò responsabile e referente unico del mercato italiano per conto della società.

 

 

 

I membri del CdA Convit Ticino Giovanni Ferraro, Gianluca De Maria, Moreno Piracini e Luca Moscianese

 

 

Tu operi nel comparto assicurativo e finanziario all'incirca da vent’anni. Cosa e come è cambiato il tuo settore in questo arco di tempo?

 

Siamo nel 2021 e nel settore del risparmio sono cambiate moltissime cose, ormai è diventato chiaro che le persone abbiano sempre più la sensazione che banche ed assicurazioni “tradiscano” i loro risparmi. Nella maggior parte dei casi le persone ricevono “meno” di quanto hanno versato, soprattutto nei prodotti con garanzia di capitale: in tali casi infatti l’inflazione non è minimamente presa in considerazione. Se fino a 15 anni fa le soluzioni con capitale garantito avevano rendimenti che in alcuni casi potevano anche arrivare al 4-5% annuo, oggi le stesse soluzioni hanno notevolmente abbassato i rendimenti in quanto la garanzia di capitale è diventata molto “costosa”. Negli ultimi 50 anni in Svizzera l’inflazione è stata mediamente del 3% ma anche se prendessimo in considerazione una inflazione media del 2% nell’arco di 40 anni, la metà di quanto versato su un piano di risparmio viene distrutto dall’inflazione. Ci sono molti “guru” della finanza che affermano esista la possibilità di risparmiare in maniera alternativa; ad esempio la Berkshire Hathaway (Holding di Warren Buffet) realizza in media rendimenti superiori al 20% annui. Scegliendo dunque le soluzioni giuste è possibile avere rendimenti che superino l’inflazione e diano “risultati reali”. I dati documentano che esistono fondi che hanno una età compresa dai 20 ai 70 anni con rendimenti che vanno dal 7 al 13% annuo dal momento della loro emissione.  Oggi più che mai è fondamentale fare un minimo di cultura finanziaria affinché si possano avere risultati apprezzabili dai propri risparmi, soprattutto quando l’orizzonte temporale è medio-lungo.

 

Qui entra in gioco anche la pandemia Covid-19. In che misura e maniera ha influenzato il settore?

 

Il mondo del lavoro ha subito un profondo cambiamento da quando la pandemia ha fatto ingresso nelle nostre vite ma dietro ogni cambiamento si nascondono sempre nuove opportunità. In piena pandemia abbiamo sfruttato la possibilità di collegarci in remoto con il supporto delle piattaforme di videoconferenza: con nuovi potenziali clienti abbiamo concluso numerosi contratti a distanza (le nostre soluzioni finanziarie e previdenziali possono essere sottoscritte attraverso firma digitale OTP) e con i nostri collaboratori abbiamo portato avanti i percorsi formativi attraverso lezioni e-learning. Questo sistema ci ha dato modo di offrire una opportunità anche a coloro che erano rimasti senza lavoro a causa della pandemia, li abbiamo portati a conoscenza sul funzionamento del nostro modello di business; così facendo abbiamo ampliato la nostra rete di collaboratori raddoppiando il fatturato rispetto al 2019 (47 milioni di CHF la raccolta di Convit Ticino nel 2020). Oggi stiamo lentamente tornando alla normalità e riusciamo a gestire tutto o quasi in presenza, la pandemia ci ha dato modo di conoscere nuove forme di business tramite le quali abbiamo realizzato volumi che ci hanno portato ad essere una delle realtà più importanti del settore.

 

Come hai iniziato e poi sviluppato la tua carriera?

 

La mia passione per il settore “finanziario” è nata grazie al compianto Antonio Cirillo, mio professore di Tecnica Bancaria all’università “D’Annunzio” di Pescara il quale mi ha trasmesso la passione per il mondo della finanza. Da quel momento in poi ho mosso i miei primi passi in una agenzia assicurativa locale in cui ho preso confidenza con il mondo delle assicurazioni e della finanza. Tutti gli strumenti che avevano a che fare con la finanza erano quelli che prediligevo pertanto approfondivo costantemente le mie conoscenze attraverso corsi e riviste specializzate fino a quando, nel 2005, è arrivata in Italia la riforma del sistema pensionistico. Da lì ho iniziato ad approfondire il tema ed ho partecipato a numerosi seminari organizzati da scuole di formazione tra Bologna e Milano, mi sono specializzato in questa materia diventando responsabile previdenziale ed ho concluso numerosi accordi per la gestione del TFR con importanti aziende.

 

 

 

Luca con la compagna Katia

 

 

Cosa ti ha portato in Svizzera?

 

La Svizzera è tra le nazioni in cui i servizi finanziari sono notoriamente di standard qualitativo elevato ed è questo il motivo principale per cui, nel momento in cui si è presentata l’occasione, ho deciso di intraprendere un percorso professionale che mi permettesse di confrontarmi con una realtà diversa da quella italiana. È stata una scommessa che sotto l’aspetto personale e professionale mi sento di aver vinto. Inizialmente mi sentivo privilegiato in quanto potevo contare sull’esperienza maturata in Italia ma mi sono subito reso conto che quello che mi apprestavo ad affrontare era un mondo completamente nuovo e, soprattutto nel primo periodo di “adattamento”, ho dovuto rimettere in discussione tutto ciò che, nelle mie precedenti esperienze lavorative, avevo consolidato. Ci ho messo un po' ma una volta comprese le differenze sostanziali tra i vari regolamenti ho iniziato a scorgere anche importanti similitudini tra i sistemi di Svizzera ed Italia ed in quel frangente il mio bagaglio lavorativo mi ha concesso di aprire delle porte a cui altrimenti non avrei avuto accesso.

 

Lugano è una tappa di passaggio o un punto di arrivo?

 

Lugano è certamente una “piazza” importante ed offre indubbiamente grandi opportunità a livello lavorativo, soprattutto in ambito finanziario ma proprio per questo il livello di competizione è molto elevato ed è quindi fondamentale stare al passo con i tempi ed avere costantemente la possibilità di differenziarsi rispetto alla concorrenza: ora come ora l’elemento maggiormente stimolante per me è proprio questo pertanto ritengo di aver trovato la dimensione giusta rispetto alle mie esigenze ed aspirazioni.

 

Lugano è per alcuni aspetti “italiana”, anche per via della prossimità dei confini. Ti fa sentire più a casa?

 

Lugano è una città meravigliosa, offre qualunque tipo di servizio, la cucina è di qualità eccelsa (grazie agli chef italiani presenti nei ristoranti più rinomati!), ha il lago e degli scorci paesaggistici che ti lasciano senza fiato, ha tanto verde, le passeggiate sul lungolago ti danno una pace interiore senza eguali ma per quanto possa sembrare “italiana” resta semplicemente la città che mi ha offerto una opportunità lavorativa difficilmente replicabile in Italia. Non esiste altro posto al mondo che mi dia l’emozione che provo tutte le volte in cui percorro la curva dell’autostrada che mi porta sul ponte del Salinello… a quel punto scorgo il mio mare, la mia città e mi sento a casa, la casa che porto nel cuore.

 

Ti senti un po’ frontaliere, anche se il termine non è del tutto appropriato? Ne consegue una domanda “grezza” e necessariamente provocatoria: com’è oggi la situazione dei frontalieri, che storicamente non sono ben visti oltralpe per le note ragioni del rapporto favorevole guadagno in Svizzera/spesa in Italia?

 

Nel settore in cui opero c’è una selezione meritocratica che non tiene conto di campanilismi pertanto non ho mai avuto problemi di questa natura; esistono però alcune tipologie di lavori in cui il fenomeno è maggiormente marcato. Se infatti analizziamo i settori dell’edilizia e della ristorazione, gli italiani occupano quasi il 70% delle posizioni lavorative ma il “dumping salariale” del quale sono “accusati” i lavoratori frontalieri è spesso alimentato da determinate correnti politiche.

Il fenomeno è in realtà un po’ complesso perché unisce diversi fattori:

- in Svizzera il tasso di disoccupazione è bassissimo (3% circa),

- i residenti sono particolarmente restii a svolgere determinate occupazioni,

- molti imprenditori sono consapevoli di poter ottenere forza lavoro “a buon mercato”,

- gli aspiranti lavoratori frontalieri sono attratti da stipendi “particolarmente vantaggiosi” rispetto a quelli dell’Italia nel medesimo settore.

Unendo questi fattori è presto spiegata la presenza di oltre 70.000 frontalieri in Ticino, di questi, almeno la metà occupata nei settori sopra menzionati con stipendi quasi raddoppiati in confronto all’Italia ma più bassi di almeno il 30% rispetto a colleghi cittadini svizzeri con la stessa mansione.

 

In che cosa ti senti più svizzero che giuliese/italiano e viceversa?

 

Il ruolo che ricopro impone precisione, preparazione e grande professionalità pertanto sotto l’aspetto lavorativo ritengo di avere una “parte svizzera” molto marcata ma per il resto mi sento totalmente legato alle mie origini ed alle tradizioni che mi hanno fatto crescere

 

Diversi giuliesi sono vissuti a Lugano e altri ancora vivono lì. Tra questi, Giuseppe Manari, ex calciatore del Giulianova, dal 2016 capo degli osservatori del Lugano Calcio. Hai avuto modo e occasione di incontrarlo e rivivere emozioni e ricordi su Giulianova e sul Giulianova?

 

Sapevo che “Beppe” fosse a Lugano per lavoro e l’ho contattato sui social per incontrarlo ma purtroppo non abbiamo ancora avuto modo. Spero di vederlo presto perché sarebbe fantastico poter rivivere insieme a lui i bei momenti in cui il calcio a Giulianova era sinonimo di grande orgoglio.

 

A proposito. Segui le vicende giallorosse? Che idea te ne sei fatto?

 

Sono da sempre tifoso del Giulianova ed aver vissuto, anche se da lontano, il calvario degli ultimi 10 anni non è stato per niente bello. Magari ripartendo da ZERO, con una programmazione oculata e sostenibile si potrà un giorno tornare ai fasti ed alle gioie che questi colori ci hanno dato in passato. Conosco molto bene Alessandro Mucciconi, siamo cresciuti facendo tornei di calcetto insieme e guardandoci da una porta all’altra; gli auguro di poter fare un buon lavoro e spero riesca ad avere grandi soddisfazioni per questa nuova avventura che si appresta ad affrontare

 

 

Luca al Kruger Park, in Sudafrica

 

 

Quali hobby e passatempi coltivi?

 

Purtroppo il lavoro non mi lascia moltissimo tempo libero ma appena il tempo e le condizioni metereologiche me lo permettono adoro fare jogging in mezzo ai boschi per apprezzare il contatto con la natura

 

Tornando a Giulianova, come l’hai trovata?

 

Sono appena tornato ad Agosto, e ho ritrovato una città con tanta voglia di rinascere. Ho apprezzato la nuova piazza Dalmazia, i colori del Kursaal, il lungomare illuminato che si può ammirare dalla ruota panoramica, le istallazioni degli ombrelli in centro, la meraviglia di Piazza Buozzi che sembra aver ripreso slancio con tante nuove attività commercial. Sarebbe stato fantastico partecipare alla festa della Madonna del Portosalvo, vedere i fuochi d’artificio ed apprezzare i gustosi piatti della sagra del pesce, ma tutto è rimandato all’anno prossimo con la speranza di colmare questa lacuna!

 

Hai ritrovato le vecchie amicizie o le amicizie di sempre?

 

Gli amici di sempre sono un altro punto fermo per me, anche se con alcuni di loro non riusciamo a vederci ci sentiamo costantemente e mi fanno sentire più vicino alle mie origini

 

Cosa ti manca di Giulianova?

 

Il mare, il suo profumo, il contatto con la sabbia, le corse sul lungomare e le passeggiate notturne al porto… mai e poi mai avrei immaginato di poter rinunciare a tutto questo ma la vita è bella anche per questo, non da mai nulla per scontato!

 

La domanda ai Giuliesi nel Mondo: se ti dico Cupola di San Flaviano pensi subito a….?

 

La Cupola di San Flaviano mi fa tornare in mente tanti ricordi: il mio amatissimo nonno Arturo che portava in spalla la Statua della Madonna dello Splendore durante i festeggiamenti per la festa del 22 Aprile e che mi accompagnava con la sua 127 a vendere i biglietti della lotteria, il mio papà che mi portava sui muretti della via Gramsci alta per assistere alla corsa dei cavalli, il compianto Don Domenico, una figura quasi paterna per me e per tanti altri miei coetanei che hanno avuto il privilegio di crescere dietro le sue “prediche” ed i suoi consigli

 

Vorresti aggiungere altro che non ho sollecitato con le mie domande?

 

Voglio ringraziare te per avermi dato l’opportunità di parlare di me e del mio lavoro, Katia, la mia compagna, che mi “sopporta” ogni giorno con amore, i miei genitori e mia sorella che hanno sempre sostenuto le mie scelte e salutare tutti gli amici che si ricorderanno di me leggendo questa tua rubrica!

 
(foto poste a disposizione da Luca Moscianese, che ringraziamo)
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo