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Numero 16 - Ottobre
 
il profilo
 

Andrea Minora è nato il 29 maggio 1989 a Giulianova da Maurizio Minora e Nadia Paolini. Fino a 19 anni ha vissuto in pianta stabile a Giulianova dove ha completato l'istruzione primaria dalle scuole elementari alla maturità al Liceo Scientifico nell’anno  2007/2008, per poi iscriversi alla Facoltà di Economia e Amministrazione delle imprese all'Università di L’Aquila, nell’anno accademico 2008/2009.

A seguito del tragico terremoto di L’aquila e dei danni da esso arrecati alla struttura della facol di economia, dopo 6 mesi di stop di lezioni ed esami è riuscito a ottenere il trasferimento all'Università di Economia e Commercio "Gabriele D’Annunzio" di Chieti e Pescara, presso il medesimo corso di laurea triennale in Economia e Amministrazione delle imprese.

Immatricolato nel Gennaio 2010, ha terminato il percorso di studi laureandosi nell’ottobre 2013.

Successivamente decise di iscriversi al corso di Laurea in Economia e Management, curriculum amministrazione, finanza e controllo (AFC). Nell’anno accademico 2014/2015 è stato selezionato, su sua domanda, per un periodo di studi all’estero (nell’ambito del progetto Erasmus) presso l’Università di Scienze applicate di Bielefeld (Germania). Nel Luglio del 2017 ha conseguito la laurea Magistrale con il massimo dei voti 110/110.

Dopo due esperienze in Stage presso una banca Locale e presso il dipartimento di Amministrazione e Finanza di un’azienda Abruzzese, decise di provare un’esperienza estera per fare il suo ingresso nel mondo del lavoro e venne assunto da un'importante Banca Internazionale, di matrice Statunitense, presso la quale presta tuttora la sua attività lavorativa a Danzica, in Polonia, occupandosi di operazioni di contabilità per alcuni prestigiosi Fondi di Investimento e realtà italiane nel settore del private Banking.

A Danzica convive con la fidanzata «con la quale condivido quasi tutte le mie passioni, e che mi sostiene quotidianamente con amore e pazienza».

 

Tra le sue maggiori passioni, lo sport, che segue a tutto tondo, con particolare interesse per il Calcio (è tifoso juventino), il tennis, (è grandissimo fan di Federer) e il Basket (in specie NBA). Tra le altre note di rilievo, è un Ex campione di videogame (PES), è appassionato di poker e scacchi e sogna di cimentarsi nell’attività di scouting di nuovi talenti calcistici, coltivando anche l’idea di aprire un proprio canale/pagina web dove esporre, con occhio critico, le sue idee e i suoi pareri sul calcio

 
 
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ATTUALITA'

giuliesi nel mondo 2021

 

di Ludovico Raimondi

 

Fund Accountant a Danzica

Andrea Minora, la sicurezza dell'investimento in Polonia
 

OTTOBRE 2021 - Una delle nuove frontiere di occupazione in Europa si sta rivelando l'attività nei grandi istituti bancari internazionali. Tra i giuliesi che hanno trovato all'estero l'affermazione nel variegato e complesso mondo della finanza e dell'economia va annoverato Andrea Minora, che vive e lavora a Danzica, affascinante città portuale e turistica della Polonia del Nord.

Andrea, 32 anni, è Fund Accountant per una banca lussemburghese, ovvero si occupa della contabilità di fondi di investimento, in un paese, la Polonia, che negli ultimi anni è diventato una meta di attrazione nel settore.

 

Andrea, fund accountant in una banca internazionale. Qual è il ramo della tua attività?

E’ molto complesso descrivere l’attività in poche righe, per cui mi limiterò a spiegare alcuni punti cardine. Il mio team di lavoro fornisce servizi di amministrazione e contabilità per fondi di investimento Lussemburghesi, lavorando principalmente in favore di un importantissimo cliente, leader Italiano e tra i principali player Europei nel settore del private banking e wealth management.

Sicuramente avrai il polso della situazione del mondo delle imprese. Vero che la Polonia è un paese emergente dal punto di vista imprenditoriale?

Assolutamente. Il paese è in continua espansione, anche e soprattutto grazie alla “green zone” fiscale che il governo ha posto in essere ormai da 15 anni per favorire l’afflusso di capitali esteri e, naturalmente, di aziende e banche internazionali molto prestigiose. Questo ha generato un effetto “volano” per l’economia del paese, migliorando i tassi di occupazione, il reddito pro capite, e di conseguenza il PIL, in una spirale di crescita continua. Ho avuto l’opportunità di vivere in Germania per qualche mese e Danzica, per certi versi, si sta avvicinando gradualmente al modello tedesco (ovviamente con le dovute proporzioni). Sempre più banche internazionali attraggono giovani neo laureati in cerca di esperienza in un contesto internazionale, in particolare dal nostro paese, dove la crisi economica degli scorsi anni continua a far sentire il suo influsso. La delocalizzazione delle attività bancarie e non, da paesi e centri dai costi decisamente più elevati, ha fatto il resto.

 

 

Andrea nel gruppo di studio dell'Erasmus in Germania

 

 

Quindi curi rapporti con e per il settore italiano?

Come anticipato, il mio lavoro è proprio quello di fornire servizi di tipo contabile e amministrativo per un gruppo bancario italiano leader nel settore del risparmio gestito. Questo naturalmente mi porta ad avere rapporti con diverse sedi in Italia, principalmente localizzate a Milano e Roma, con le quali collaboro quotidianamente.

La Polonia è un paese che è stato segnato dalla storia ma l'ha anche segnata, tanto da avere avuto un Papa diventato santo. Come si ravvisano queste tracce oggi?

Onestamente credo che la Polonia, sotto il profilo religioso, si stia gradualmente ma rapidamente allineando al trend internazionale. Conosco molti giovani polacchi e non noto alcun forte attaccamento alle radici religiose cattoliche del paese. Noto invece molte somiglianze ai giovani italiani sull’argomento. Sicuramente, però, avere avuto un Papa polacco ha aiutato il paese sotto il profilo della crescita culturale ed economica, e a superare la fase post comunista.

 

Il suggestivo Centro Storico di Danzica sulla Vistola

 

Danzica e Giulianova, due città di mare e portuali lontane, eguali e contrarie, si può dire così?

Non avrei saputo introdurre meglio l’argomento. Trovo che ambedue le città, pur diversissime sotto svariati punti di vista, siano bellissime da vivere. Danzica, ovviamente per questioni di dimensioni ma anche di localizzazione geografica, è una città assolutamente internazionale, attirando turisti da tutto il mondo, e principalmente dal Nord Europa. La città è davvero molto bella e, pur mantenendo alcune caratteristiche tipiche del periodo comunista, con il passare degli anni diventa sempre più moderna e attrattiva. E di notte può davvero diventare magica!

Cosa ritieni di avere lasciato in Italia e a Giulianova che hai ritrovato in qualche maniera in Polonia e a Danzica?

 

Ovviamente, non posso e non voglio negare che il richiamo di Giulianova è sempre forte. Pregi e difetti, rimane sempre la città dove sono nato e cresciuto, il posto dove ho i miei affetti. Ed è per questo che, quando posso, torno qualche giorno dalla mia famiglia e dagli amici di infanzia che sono rimasti. E un bel piatto di "maccheroni alla chitarra" alla Teramana (non si offendano gli ultras del Giulianova! ah, ah, ah) e una bella grigliata di arrosticini con gli amici non me li faccio mai mancare. Il cibo non è l’unica cosa che manca, ma probabilmente una delle principali.

 

Allora niente brodetto alla gedanese al posto di quello alla giuliese?

Non conosco il brodetto onestamente, cercherò un ristorante che lo proponga! Scherzi a parte, la cucina polacca è molto diversa da quella italiana, ma, come in ogni paese, ha i suoi lati positivi ed è fortemente espressiva delle radici culturali e storiche locali. E’ una cucina povera ma buona, dove le verdure la fanno da padrona. E come non menzionare i Pierogi (nella foto), l’alternativa polacca ai nostri Ravioli! Molto buoni. Ovviamente, la cucina italiana resta per me imbattibile, ed è la cosa che, insieme al clima mite della nostra splendida Giulianova, mi manca di più dell’Italia.

Come mai da un padre odontoiatra, un figlio economista?

Errori di gioventù? Non saprei. Sinceramente non ho mai amato troppo l’idea di avere a che fare con trapani e bisturi, come spesso avviene nelle terapie odontoiatriche. Ho sempre avuto, invece, un vivo interesse per l’economia e una particolare attitudine nella gestione delle finanze. Se avessi scelto medicina, comunque, sarei stato un Pediatra. Sono sempre stato bravo con i bambini. Secondo me è più facile e divertente interagire con loro che con gli adulti.

La passione per la Juventus, però, papà Maurizio te l'ha trasmessa... Quella per il Giulianova anche? A proposito, come vedi il futuro giallorosso dopo tante traversie?

Diciamo che mio padre mi ha trasmesso la passione per la Juventus, mentre la passione per il calcio, e lo sport in generale, è innata. Passavo giornate alla play a costruire la mia squadra dei sogni selezionando i migliori giovani su scala internazionale, a guardare partite di qualsiasi categoria, video di prospetti di talento, e a seguire le trattative di mercato, ipotizzando come io avrei agito al posto dei dirigenti delle più blasonate squadre al mondo. E devo dire, con un po’ di presunzione, che potrei dire la mia (ridendo). Ho un occhio eccellente per i giovani. Purtroppo temo che resterà un sogno quello di diventare direttore sportivo. La vita e il conto in banca purtroppo mi chiedono di volare basso, eh eh!

Passando al Giulianova, sono stato un tifoso appassionato fino ai 12-13 anni, quando il Giulianova era ancora una realtà di tutto rispetto nel panorama locale e nazionale, e nello specifico, fino agli anni dei Playoff per la serie B e alla trasferta di Lanciano, per intenderci. E mio padre aveva anche la pazienza di portarmi con sé in qualche trasferta. Dopo il fallimento e l’addio del presidente Quartiglia ho preso un po’ le distanze, come anche gran parte del tifo organizzato, dai nostri colori, anche se mi dispiace davvero degli ultimi sviluppi relativi alla nostra squadra. La piazza meriterebbe di meglio.

Amando lo sport in generale, lo pratichi anche?

Lo praticAVO. Purtroppo adesso lavorando il tempo viene sempre meno e all’estero, andando avanti con gli anni, è sempre più dura trovare persone disposte a fare sport di gruppo, anche per questioni climatiche. L’inverno polacco è... leggermente più rigido di quello Italiano, eheh! Al momento sto cercando di frequentare  la palestra con una certa costanza, anche e soprattutto per rimettermi in forma, ma gli sport che amo di più sono sicuramente il Calcio, il Tennis e il Basket NBA. Sotto il profilo del calcio, inteso in senso ampio, ho partecipato per due anni al torneo nazionale di calcio a 7 organizzato dal CSI, in cui la mia squadra si è piazzata seconda e terza nei rispettivi gironi. Per quanto riguarda il tennis e il basket, al praticarli preferisco guardarli in tv, anche perché, in particolare per il tennis, mi ritengo negato, ah ah!

Aggiungo che, oltre alla juventinità, tramandata di generazione in generazione nella mia famiglia (mio fratello è la pecora nera milanista...), sono un grandissimo fan dell’eterno Roger Federer, che per me incarna l’essenza dello sport in generale e, naturalmente, del Tennis. Avere avuto l’onore di vederlo giocare sul campo centrale di Wimbledon resta per me una delle più grandi emozioni mai provate in ambito sportivo, difficilmente superabile anche in futuro. Quando si ritirerà scenderà sicuramente più di una lacrima.

E i tuoi passatempi preferiti?

Tra le altre curiosità sono stato un campione di videogame (PES, nello specifico, per i conoscitori del settore) tra il 2008 e il 2013, vincendo anche il titolo nazionale per team e qualificandomi in tutti gli anni di partecipazione tra i primi 32 in Italia. Nel tempo libero mi diletto anche a giocare a scacchi e a poker, anche se ultimamente, specialmente per quanto riguarda il poker, il tempo è sempre meno, per cui devo accontentarmi di rarissimi scampoli di giornata.

La tua aspirazione per il futuro è in Polonia?

Bella domanda. Al momento è difficile fare ipotesi a lungo termine. Ci sono chiaramente dei progetti in cantiere, ed io e la mia fidanzata stiamo valutando le ipotesi. Chiaramente non ci vediamo in vecchiaia in questo paese, ma mai dire mai. Dipende dalle opportunità professionali e dalle scelte di vita che decideremo, prima o poi, di prendere.

La domanda ai Giuliesi nel Mondo: se ti dico Cupola di San Flaviano pensi subito a….?

I pomeriggi passati da mia nonna in infanzia, a studiare e a guardare dal basso la nostra cupola. Bei tempi che non torneranno più, ma sono sicuro che ne verranno di altri, belli e intensi.

Vorresti aggiungere altro che non ho sollecitato con le mie domande?

 

Credo di aver già detto anche troppo di me, e non vorrei annoiare ulteriormente i tuoi lettori! Mi limiterò a dire che un giuliese, a prescindere da quale angolo recondito del mondo si trovi, lascia sempre una parte del cuore a Giulianova. E tornerà. Anche se per poco, ma tornerà. Preservate la città anche per noi expatriate, non lasciate che muoia.

 
(foto poste a disposizione da Andrea Minora, che ringraziamo)
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo